Cardiff, il vertice Nato più delicato: sostegno militare all'Ucraina, ma avanti con la diplomazia

Cardiff, il vertice Nato più delicato: sostegno militare all'Ucraina, ma avanti con la diplomazia
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Giovedì 4 Settembre 2014, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Dal nostro inviato Marco Conti



NEWPORT - Tenendo conto delle conseguenze umanitarie del conflitto, importante che le operazioni di sicurezza delle forze armate ucraine siano condotte in modo proporzionale.

Il Celtic Manor di Newport accoglie i leader dell'Alleanza Atlantica in uno dei vertici più difficili degli ultimi vent'anni.



Prima dell'avvio della sessione a Sessantasette, Obama, Hollande, Cameron, Merkel e Renzi si riuniscono con il primo ministro ucraino Poroshenko. Un incontro che serve a ribadire il pieno sostegno dell'alleanza a Kiev, ma anche per ribadire che la forza non deve rendere vano il lavoro della diplomazia. «Un summit cruciale in un momento cruciale», lo definisce il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen secondo il quale "le condizioni della nostra sicurezza sono cambiate in modo drammatico». Le tensioni a Est e il terrore centellinato dall'Isis hanno ricompattato l'Alleanza e il clima di coesione ha permesso ai vertici Nato di ribadire uno dei punti di tensione con Mosca.



Ovvero che l'adesione di Kiev all'Alleanza non è all'ordine del giorno. Di solidarietá e della necessitá di aiutare Poroshenko ha parlato a lungo anche Renzi nella riunione mattutina augurandosi che "un cessate il fuoco in Ucraina effettivo e durevole sia presto messo in campo, sulla base del dialogo tra il presidente Poroshenko e il presidente Putin", il quale tuttavia "deve rispondere con i fatti, non con le parole". Nel suo intervento alla riunione tra i leader del G5 (con lui Obama, Cameron, Hollande e Merkel) e il presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, Renzi ha anche sottolineato che "la Nato ha un ruolo da svolgere nell'aiutare a raggiungere una soluzione politica» nel dare un «supporto concreto» a Kiev ma al tempo stesso «dobbiamo evitare che la Nato sia percepita come »un ulteriore fattore conflittuale".



Una posizione, quella italiana, fortemente sostenuta dalla Merkel e dallo stesso Hollande che smussa la linea più dura del presidente americano Barack Obama e del primo ministro britannico David Cameron che oggi firmano sul quotidiano inglese Times un intervento a sostegno dell'Ucraina nella crisi con la Russia nel quale si afferma che l' Alleanza dovrebbe mettere in piedi una presenza "permanente» nell'Europa dell' est sostenuta da una forza di reazione rapida composta da forze speciali terrestri, aeree e marittime che potrebbero essere dispiegati ovunque nel mondo in tempi molto rapidi". Obama e Cameron richiamano anche gli altri membri della Nato a rispettare l'obiettivo di consacrare almeno il 2% del loro Pil alle spese militari, al fine di mostrare che «la nostra risolutezza collettiva è più forte che mai".