Quando ha saputo che tutto il mondo aveva virtualmente adottato Kai, lei alla fine è uscita allo scoperto e ha detto: «Sì, l'avevo abbandonato io. E ora vi spiego perché».
Quella sera del 2 gennaio, quando lasciò alla stazione di Ayr, in Scozia, quel cane legato a una ringhiera prima di riprendere il treno e tornarsene a casa, ad Aberdeen, la 39enne Fin Rayner non avrebbe mai immaginato quanto clamore mediatico avrebbe suscitato poco dopo il ritrovamento di quello Shar Pei di circa due-tre anni tutto solo, magrolino, con gli occhi tristi e una valigetta accanto, in cui c'era del cibo, una ciotola e un gioco. Per lui è scattata una gara di solidarietà che ha portato a una marea di richieste d'adozione e di offerte da tutto il mondo per pagare le spese dell'operazione agli occhi di cui ha bisogno Kai. Anzi, Pluto: è questo il vero nome del cane, che nei primi giorni era stato chiamato Kai.
Fin ha raccontato la storia al Daily Record.
«Sono andata a comprare un cane, ma quello non era lo stesso della foto - ha detto Fin - Era molto magro, e l'uomo che cerca di vendermelo sembrava molto nervoso. Quando gli ho chiesto di poter prendere il cane per una passeggiata, lui ha preteso un deposito cauzionale di 150 sterline ed è andato via. Dopo un po' gli ho telefonato per dirgli venire a riprendersi Kai, ma lui non è mai tornato indietro. A quel punto dovevo prendere l'ultimo treno della giornata per tornare a casa con mia figlia. Ho avvisato il personale della stazione che quel cane non era mio e che l'avrei lasciato legato, mi sono accertata che fosse al sicuro e sono partita. Non ho assolutamente fatto nulla di male».
Una storia che a tanti ha ricordato quella dell’orsetto del film “Paddington” e che dimostra come, a volte, dalla tristezza di un abbandono possa nascere la speranza e la salvezza per se stessi e per altri. In breve tempo, infatti, la storia è diventata di dominio pubblico, sono fioccate le richieste d'adozione e sono state offerte diverse migliaia di sterline, che hanno superato abbondantemente la cifra necessaria per l'intervento agli occhi di Kai. A guarigione avvenuta il cane sarà affidato ai nuovi proprietari. La “Spca”, associazione impegnata nella prevenzione della crudeltà sugli animali, si è occupata subito della questione e ha comunicato che la cifra eccedente il costo dell'intervento sarà usata per finanziare altri centri che si prendono cura di animali come Pluto, abbandonati e, magari, malati e maltrattati.