Il padrone del cane con la valigia lasciato alla stazione: «Ecco perché l'ho abbandonato»

Il padrone del cane con la valigia lasciato alla stazione: «Ecco perché l'ho abbandonato»
di Federica Macagnone
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Martedì 13 Gennaio 2015, 01:19 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 08:24

Quando ha saputo che tutto il mondo aveva virtualmente adottato Kai, lei alla fine è uscita allo scoperto e ha detto: «Sì, l'avevo abbandonato io. E ora vi spiego perché».

Quella sera del 2 gennaio, quando lasciò alla stazione di Ayr, in Scozia, quel cane legato a una ringhiera prima di riprendere il treno e tornarsene a casa, ad Aberdeen, la 39enne Fin Rayner non avrebbe mai immaginato quanto clamore mediatico avrebbe suscitato poco dopo il ritrovamento di quello Shar Pei di circa due-tre anni tutto solo, magrolino, con gli occhi tristi e una valigetta accanto, in cui c'era del cibo, una ciotola e un gioco. Per lui è scattata una gara di solidarietà che ha portato a una marea di richieste d'adozione e di offerte da tutto il mondo per pagare le spese dell'operazione agli occhi di cui ha bisogno Kai. Anzi, Pluto: è questo il vero nome del cane, che nei primi giorni era stato chiamato Kai.

Fin ha raccontato la storia al Daily Record.

Aveva raggiunto un accordo online per acquistare un cane ed era salita sul treno con la figlia di 9 anni per andare ad Ayr, ma, arrivata all'appuntamento alla stazione, ha trovato un cane che non era lo stesso pubblicizzato sul sito internet sul quale lo aveva visto.

«Sono andata a comprare un cane, ma quello non era lo stesso della foto - ha detto Fin - Era molto magro, e l'uomo che cerca di vendermelo sembrava molto nervoso. Quando gli ho chiesto di poter prendere il cane per una passeggiata, lui ha preteso un deposito cauzionale di 150 sterline ed è andato via. Dopo un po' gli ho telefonato per dirgli venire a riprendersi Kai, ma lui non è mai tornato indietro. A quel punto dovevo prendere l'ultimo treno della giornata per tornare a casa con mia figlia. Ho avvisato il personale della stazione che quel cane non era mio e che l'avrei lasciato legato, mi sono accertata che fosse al sicuro e sono partita. Non ho assolutamente fatto nulla di male».

Una storia che a tanti ha ricordato quella dell’orsetto del film “Paddington” e che dimostra come, a volte, dalla tristezza di un abbandono possa nascere la speranza e la salvezza per se stessi e per altri. In breve tempo, infatti, la storia è diventata di dominio pubblico, sono fioccate le richieste d'adozione e sono state offerte diverse migliaia di sterline, che hanno superato abbondantemente la cifra necessaria per l'intervento agli occhi di Kai. A guarigione avvenuta il cane sarà affidato ai nuovi proprietari. La “Spca”, associazione impegnata nella prevenzione della crudeltà sugli animali, si è occupata subito della questione e ha comunicato che la cifra eccedente il costo dell'intervento sarà usata per finanziare altri centri che si prendono cura di animali come Pluto, abbandonati e, magari, malati e maltrattati.