Secondo fonti diplomatiche indiane, fra i documenti (almeno quattro) che saranno sottoscritti nel vertice, uno conterrà un forte sostegno alla globalizzazione, di cui Cina e India (nell'era della titubanza dell'America di Trump) vorrebbero candidarsi ad essere d'ora in poi il motore, alimentato dalla forte crescita annuale delle loro economie.
Più difficile conoscere invece i temi che i differenti leader tratteranno nella riunione a porte chiuse. Mosca ha comunque ufficializzato che Putin chiederà al Brics un coinvolgimento nel consolidamento dei risultati ottenuti in Siria, mentre è probabile che Modi insista sulla necessità di un fermo contrasto al terrorismo, con allusione al Pakistan, alleato della Cina. Inoltre New Delhi non esclude un colloquio Xi-Modi a margine dei lavori, importante per sancire la riconciliazione fra i due leader dopo le recenti tensioni militari registrate sull'altipiano di Doklan al loro confine comune. Certamente, infine, il team cinese sottolineerà l'importanza dell'iniziativa “One Belt, One Road”, ribattezzata “Nuova Via della Seta”, e con cui Pechino si propone di rafforzare scambi commerciali, infrastrutture e vie di comunicazione fra Asia e Europa, anche attraverso l'Africa. Privo di organismi permanenti il Brics fa della flessibilità la sua prerogativa principale, basandosi sul fatto che comunque rappresenta il 42% della popolazione mondiale, il 23% del Pil globale, il 45% della crescita economica registrata nel mondo dal 2009 e il 17% degli scambi commerciali planetari.
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