Brexit, May: «Due anni bastano per concludere i negoziati»

Brexit, May: «Due anni bastano per concludere i negoziati»
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Martedì 6 Dicembre 2016, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 13:03
«Il governo britannico non intende estendere i negoziati per la Brexit oltre i due anni». Così la premier Theresa May, in visita in Bahrein, che tramite un suo portavoce si dice quindi d'accordo con Michel Barnier, capo negoziatore per la Commissione Ue, che ha indicato nell'ottobre 2018 il limite entro il quale si deve arrivare ad un accordo fra Londra e Bruxelles.

«I negoziati per la Brexit dureranno meno di due anni», aveva infatti detto Barnier nella sua prima uscita pubblica. «Se Theresa May notificherà l'articolo 50 a marzo 2017- ha spiegato - il negoziato inizierà alcune settimane dopo, per trovare l»accordo per ottobre 2018», per lasciare il tempo delle ratifiche.

Il governo britannico mira ad «un accordo ambizioso» per uscire dall'Ue in tempi non lunghi alle «migliori condizioni possibili», ha ripetuto May a Skynews dal Bahrein, sottolineando di non essere interessata alla distinzione fra «hard Brexit, soft Brexit, gray Brexit o black Brexit», ma di volere «una Brexit rossa, bianca e blu», evocando i colori dell'Union Jack e la scelta strategica del ritorno alla sovranità nazionale. May ha poi insistito che l'obiettivo sul piano commerciale è quello di un'intesa che permetta al Regno Unito «di commerciare con e di operare dentro il mercato unico» europeo. Ma ha anche assicurato il rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 23 giugno, che significa per la Gran Bretagna «il recupero del controllo dei suoi confini e del suo denaro». Dura la replica di Tim Farron, leader Libdem e sostenitore di una "soft Brexit", secondo il quale a queste condizioni il governo May porterà di fatto il Paese «fuori dal mercato unico e ne distruggerà la economia».

L'ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris, in un forum all'Ansa ha detto che «È intenzione del governo britannico proteggere i diritti acquisiti dei cittadini europei che lavorano e studiano nel Regno Unito» e questo è un punto che per il premier May «sarebbe meglio affrontare all'inizio» dei negoziati tra Londra e Bruxelles. Morris ha sottolineato l'importanza di rassicurare gli europei - e tra loro tanti italiani come confermano oggi i dati dell'Istat - che scelgono di emigrare in Gran Bretagna.
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