Brexit, Gove: negoziati per l'uscita non prima del 2017. Fine alla libera circolazione

Brexit, Gove: negoziati per l'uscita non prima del 2017. Fine alla libera circolazione
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Venerdì 1 Luglio 2016, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 16:48

Il ministro della Giustizia, Michael Gove, candidato euroscettico alla guida dei Tory e del governo britannico, è d'accordo con la rivale Theresa May nel non prevedere di attivare nei prossimi mesi l'articolo 50 del Trattato di Lisbona per il divorzio formale dall'Ue dopo la Brexit. Se ne parlerà nel 2017, ha lasciato intendere. D'accordo con May anche sul no a elezioni anticipate in Gran Bretagna: si voterà nel 2020, ha detto, per dare tempo a chi succederà a David Cameron di attuare un programma di governo aggiornato secondo le indicazioni emerse dal referendum.

La Brexit è stata una scelta «giusta e coraggiosa» del popolo britannico, ha sottolineato Gove presentando la sua candidatura alla leadership inglese. Gove, giustificandosi di aver scaricato Boris Johnson, sostiene di aver cercato di non candidarsi, ma ribadisce che l'ex sindaco di Londra non era a suo giudizio «la persona giusta». 

La Gran Bretagna deve avere ora un leader che abbia sostenuto la causa della Brexit nel referendum del 23 giugno e che sia dunque in sintonia con la maggioranza dei votanti, ha detto ancora Gove. Fra le ricette indicate da Gove per il programma di un suo eventuale governo, l'attuazione del draconiano sistema a punti di modello australiano per ridurre l'immigrazione, ma anche una politica economica più sociale per compensare «l'impatto della globalizzazione» e le diseguaglianze che produce.

Gove si è presentato come il «candidato del cambiamento» alla guida del Partito Conservatore e del governo britannico. La sfida, dopo il voto, ha sostenuto, è quella del «cambiamento», ha insistito, predicando «ottimismo».
L'economia britannica «si basa su fondamenti solidi», ha detto, dandone merito al premier dimissionario David Cameron e al cancelliere dello Scacchiere, George Osborne e attribuendo al governatore della Bank Of England, Mark Carney, la convinzione che il Paese «sia pronto alla transizione» verso l'uscita dall'Ue. In ogni modo ha ammesso che si tratta di una grande sfida, sottolineando però che «il popolo ci ha chiesto una nuova direzione» di «ricostruire la nostra democrazia». Non può essere «business as usual», ha rimarcato.

«Metterò fine alla libera circolazione», ha assicurato ancora Gove spiegando il suo programma da candidato alla leadership Tory. «Introdurrò un sistema di punti all'australiana e ridurrò i numeri» degli immigrati. 

Conosco «i miei limiti» e so di non avere «né carisma né glamour», ha poi ammesso il ministro della Giustizia britannico Michael Gove, candidato alla successione di David Cameron. Ma, ha aggiunto, «sono un uomo di convinzioni» che crede nel divorzio dall'Ue. Quindi la persona adatta a negoziarlo con Bruxelles.


 

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