Brennero, il ministro austriaco Sobotka: «Niente barriere finché non sarà necessario»

Brennero, il ministro austriaco Sobotka: «Niente barriere finché non sarà necessario»
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Venerdì 29 Aprile 2016, 23:13 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 15:53

«Confine altamente sensibile» rimane il Brennero, anche se il ministro dell'Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, da Postdam, getta acqua sul fuoco e assicura: «Noi prepareremo degli impianti alle frontiere ma niente barriere finchè non necessario». E il suo omologo italiano, Angelino Alfano, spiega che «stiamo lavorando con impegno per controllare gli itinerari italiani affinchè non vi sia nè il motivo, nè la scusa, nè il pretesto per costruire quel muro». L'Italia, sottolinea il titolare del Viminale, «non è un Paese che si spaventa per un gabbiotto», e «noi abbiamo detto no ad ogni forma di controllo della polizia austriaca nel territorio italiano. Abbiamo anche ribadito che queste opere preparatorie per una futura barriera nel caso in cui ci fosse un flusso enorme di migranti saranno una spesa inutile, uno spreco per loro perchè non si verificherà il presupposto». Parole in linea con quanto spiegato dal ministro tedesco Thomas de Maiziere, secondo il quale l'Italia è «ben lontana» dall'essere sopraffatta dai migranti«, e se la Grecia, con 20 milioni di abitanti, ne ha accettati 60 mila, il nostro Paese, con 60 milioni di abitanti, potrebbe calcolare che il momento di chiedere aiuto potrebbe essere »a 350 mila«, ma »siamo ben lontani da ciò«, ha aggiunto.
 


Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, conferma che non è che ci siano masse di profughi in Alto Adige che premono sulle frontiere del Brennero. Quindi il messaggio che abbiamo mandato da giorni ormai all'Austria è che non si può prendere una decisione di questo genere, soprattutto in un confine così carico di storia, di simboli«. La preoccupazione, però, non è solo simbolica se Claudio Donati, segretario generale di T.I. Assotir osserva: »Il Brennero si può definire l'autostrada dell'import-export: rallentare il transito delle merci ci riporterebbe indietro di decenni con ripercussioni su tutto il sistema economico italiano. Il trasporto su strada rappresenta l'85% dello spostamento di merci. L'autotrasporto si rivela così un anello della produzione e dei consumi imprescindibile, formando un binomio inscindibile con il marchio del made in Italy. E ancora maggior preoccupazione, ma sul piano umanitario, è espressa dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana: Non è con i muri o la chiusura delle frontiere che si affrontano problemi di carattere umanitario, ma su altri piani e con altri modi.
Questa situazione di migrazione universale - ha ammonito - deve essere più seriamente affrontata a livello internazionale, ossia dall'Onu, e non soltanto dell'Europa o dall'Italia che lo sta facendo come meglio può. Non mi pare - ha concluso - che, sotto questo profilo, ci sia ancora un intervento deciso, chiaro e propositivo.

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