Boris Johnson, spunta un vecchio articolo: «Uno choc economico per il Regno Unito se vincesse la Brexit»

Boris Johnson, spunta un vecchio articolo: «Uno choc economico per il Regno Unito se vincesse la Brexit»
di Antonio Bonanata
2 Minuti di Lettura
Domenica 16 Ottobre 2016, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 08:25
È stato uno dei più accesi sostenitori della campagna per la Brexit. Ora, invece, si scopre che scrisse un articolo, mai pubblicato, in cui auspicava una vittoria del “Remain” allo storico referendum dello scorso 23 giugno, che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Stiamo parlando di Boris Johnson, attuale Segretario di stato per gli affari esteri e il Commonwealth nel governo della premier Theresa May.
“Una macchia per l’Europa e il mondo”: così Johnson avrebbe definito la Brexit nell’editoriale poi rimasto nel cassetto, a soli due giorni dall’annuncio, a un incredulo David Cameron, dell’appoggio alla campagna per il “Leave”. Nello stesso editoriale l’ex sindaco di Londra si diceva favorevole al mantenimento del suo paese nell’area di libero scambio con gli altri membri dell’Unione, che un voto pro-Brexit avrebbe definitivamente compromesso. Paradossalmente, oggi Johnson è visto come uno dei più convinti sostenitori di un “hard Brexit”, ribadendo che il Regno Unito potrebbe ottenere un accordo commerciale molto più vantaggioso rispetto all’accesso al Mercato unico europeo, a suo dire un concetto “sempre più inutile”.
Alla luce di queste rivelazioni, viene da commentare che il dibattito sul referendum nel Partito conservatore abbia assunto i toni di una lotta intestina per la leadership, piuttosto che un pacato e serio confronto sugli svantaggi e i vantaggi che il prevalere di un esito sull’altro avrebbe comportato. Tanto è vero che proprio Boris Johnson era visto come uno dei probabili successori alla guida dei Conservatori (e, quindi, a Downing street) all’indomani delle dimissioni di Cameron per la disfatta elettorale.
Fonti a lui vicine, intanto, lo difendono, cercando di sminuire la portata delle tesi espresse nell’editoriale inedito e aggiungendo che l’attuale ministro degli esteri di Sua Maestà britannica lo scrisse al solo scopo di provare a discutere intorno a eventuali meriti a favore del “Remain”, rifiutandoli a priori un attimo dopo. Eppure nell’articolo “incriminato”, citato in All out war - del notista politico del Sunday Times Tim Shipman – Boris Johnson parla apertamente di “shock economico” per il Regno Unito in caso di vittoria del “Leave” e di un vero e proprio collasso per il sistema produttivo e finanziario inglese. Stando agli ultimi dati disponibili, pare che le sue previsioni fossero giuste, considerando che la sterlina, in seguito al referendum, ha perso il 18 per cento del suo valore rispetto al dollaro.
Nel libro di Shipman si parla anche del consiglio di schierarsi per la Brexit, dato a Johnson da Lynton Crosby, dopo che lo stratega politico arruolato da Cameron aveva suggerito (invano) al premier conservatore di posticipare la data della consultazione. Non lo fece e sappiamo bene come è andata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA