Autostrade per ciclisti: la stramba proposta di Boris Johnson, il sindaco che punta a Downing Street

Autostrade per ciclisti: la stramba proposta di Boris Johnson, il sindaco che punta a Downing Street
di Antonio Bonanata
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Venerdì 1 Aprile 2016, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 11:28
Il Partito conservatore del premier inglese David Cameron si prepara a una delle battaglie dall’esito più incerto della sua storia recente: il referendum del prossimo 23 giugno sulla “Brexit”, ovvero l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Il leader conservatore si è già detto contrario a questa ipotesi, soprattutto dopo aver stipulato con le autorità di Bruxelles una serie di accordi molto vantaggiosi per Londra, nell’ottica di scongiurare l’addio. Alcuni ministri del suo governo, però, non li hanno giudicati positivamente, promettendo di fare il possibile perché al referendum vincano i “sì”.

Ma c’è un altro terreno di scontro che a breve potrebbe lacerare i conservatori inglesi e riguarda direttamente la futura leadership del partito. Tra i papabili alla guida, spicca il sindaco di Londra Boris Johnson. Tra le proposte che porterebbe avanti se dovesse diventare primo ministro, pare che abbia confidato ai suoi più stretti collaboratori, c’è anche un piano nazionale per la creazione di una rete di “autostrade ciclabili”, asfaltando una serie di canali presenti in tutto il paese. L’idea non può essere ridotta a trovata elettorale ma è coerente con le sue convinzioni ambientaliste: Johnson ha fatto delle politiche green una bandiera ed è noto per essere un appassionato di ciclismo. A Londra non è raro vederlo muoversi in bici.

Formatosi a Eton e Oxford, giornalista ed ex direttore del quotidiano The Spectator, amico personale del presidente Barack Obama, Boris Johnson è al suo secondo mandato come sindaco della capitale inglese. Ma da tempi non sospetti le sue mire puntano alla segreteria del partito in cui milita da anni e nelle cui file fu eletto in Parlamento per la prima volta nel 2001. La sfida per la leadership dei conservatori è in programma in vista delle prossime elezioni politiche, che si terranno nel 2020. Di tempo, quindi, ce n’è e Johnson avrà modo di sfruttarlo.

Intanto, l’eventuale progetto di copertura dei canali già fa discutere – se non proprio spaccare – i conservatori inglesi; all’idea si oppone, ad esempio, William Fish, capo dell’Agenzia di tutela dei canali e dei fiumi, che ha dichiarato: «Boris Johnson vuole asfaltare il piacere di milioni di pescatori, di quanti posseggono una barca o amano ammirare la natura offerta da questi canali». Ma, stando sempre a quanto riportato da fonti confidenziali, Johnson sarebbe convinto che il vantaggio maggiore consisterà in un grande risparmio per il Sistema sanitario nazionale. Incentivando l’attività fisica, infatti, gli inglesi migliorerebbero la propria salute e il benessere psicofisico.

Le “autostrade ciclabili” dovrebbero avere tre corsie, una per pedalare piano, una per la velocità media e la terza per chi pedalerà di corsa. La rete dovrebbe coinvolgere anche il Grand Union Canal, parte del sistema di canali britannico e una delle principali vie d’acqua in Inghilterra, che collega Londra a Birmingham. Ma William Fish insiste, aggiungendo che il progetto sarebbe illegale secondo la regolamentazione Ue. Ed ecco che torna in primo piano il referendum sulla "Brexit", il cui esito positivo farebbe cambiare molte cose nel Regno Unito. Johnson, detto per inciso, è a favore dell’uscita dall’Unione europea.
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