I DOCUMENTI
Il fatto che il suo passaporto sia stato trovato nel furgone usato nell'attacco a Barcellona ha, però, convinto la polizia della cittadino ad arrestarlo per interrogarlo. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dai media spagnoli, avrebbe avuto un legame con chi ha poi usato il furgone, forse a prenderlo sarebbe stato il fratello di Oubakir. Di certo, il suo profilo on line ieri pomeriggio si è immediatamente riempito di centinaia di messaggi di insulti e la società informatica californiana ha deciso di oscurarlo. Le immagini della pagina Facebook alternano foto di amici o dello stesso Driss con un cane (anche questo un elemento strano per un islamista, i cani sono animali impuri) e immagini delle vittorie del Real Madrid, a pagine dedicate allo studio del Corano. Ad allertare gli analisti italiani in queste ore, anche se il ruolo del ragazzo dovrà essere ulteriormente verificato, è, soprattutto, il fatto che tra i contatti che Driss Oubakir aveva sulla sua pagina Facebook ci sono anche alcuni nomi di italiani o stranieri residenti in Italia e frasi apparentemente in italiano.
LA PAGINA
Nato nel 1989 in Marocco, ad Aghbala, Oubakir è legalmente residente in Spagna, a Ripoll, un'ottantina di chilometri da Barcellona, era noto alla polizia: nel 2012 era uscito dal carcere di Figueres. Fonti dell'antiterrorismo hanno rivelato a El Pais che il giovane era arrivato a Barcellona il 13 agosto scorso, proveniente dal Marocco. Sul suo profilo Facebook, Oubakir dice di essere nato in realtà a Marsiglia, di essere impegnato in una relazione, di essere un fan della serie Tv Prison break e che il suo libro preferito è il Corano. Ci sono parecchi post dedicati alla guerra in Siria e alla costante strage di vittime innocenti. Tra i gruppi a cui Driss aderisce un altro tassello che sembra allontanare il suo profilo da quello dell'attentatore perfetto: Oubakir seguiva la pagina dell'«Appoggio volontari spagnoli contro Daesh».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA