Barcellona, il fratello del killer in viaggio a Viterbo per amore di una donna

Barcellona, il fratello del killer in viaggio a Viterbo per amore di una donna
di Michela Allegri e Andrea Arena
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Sabato 19 Agosto 2017, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 10:30

ROMA Da Barcellona all'Italia, per una fuga d'amore. C'è un biglietto aereo acquistato nel 2014 che lega la provincia di Viterbo, nel Lazio, all'inchiesta sulla strage jihadista che ha insanguinato le Ramblas. Driss Oukabir, fratello di Moussa, il marocchino di 17 anni che ha noleggiato il furgone usato nell'attentato, tre anni fa è stato ospitato nel Viterbese da un'italiana che aveva conosciuto in Spagna. Più di dieci anni di differenza tra i due: Driss ne ha 28, lei 40. E una passione travolgente destinata a bruciare in fretta.
Agosto 2014: la donna è in vacanza a Barcellona. Incontra Driss, lo frequenta per qualche giorno. Quando torna a casa lo invita e gli paga il viaggio con la sua carta di credito. È proprio tracciando il biglietto Barcellona-Fiumicino con volo Ryanair che gli investigatori spagnoli tre anni dopo la identificano.

L'ATTENTATO
Giovedì sera, 17 agosto 2017. Sulle Ramblas si è appena consumata l'ultima strage firmata Isis. La polizia è sulle tracce di Driss: il furgone usato per l'attentato è stato noleggiato a suo nome. Quando la foto del giovane viene diffusa dai media, lui si costituisce: si presenta al commissariato di Ripoll, vicino Girona, e racconta che il fratello Moussa gli ha rubato i documenti. Dice di essere estraneo all'attacco. Finisce comunque in manette e il suo passato viene scandagliato. Spunta il soggiorno in Italia nel 2014. Dalla Spagna parte una segnalazione all'antiterrorismo della Polizia di stato, che la gira immediatamente alla Digos di Viterbo. La quarantenne viene rintracciata e ascoltata la notte stessa. Conferma di aver avuto una breve relazione con Driss e di averlo ospitato per alcuni giorni, dopo avergli pagato il viaggio. Per gli investigatori, l'episodio non avrebbe alcun nesso con l'attentato in Catalogna. «Abbiamo verificato l'informazione arrivata all'Antiterrorismo italiano su questo viaggio dell'agosto 2014 - dice la dirigente della Digos di Viterbo, Monia Morelli - Abbiamo trovato la donna e l'abbiamo sentita. Ha confermato tutto. Lei e Oukabir si sono conosciuti in un locale sul lungomare di Barcellona durante una vacanza della signora, è nata una simpatia, hanno passato insieme alcuni giorni e hanno deciso di rivedersi. A fine agosto lui l'ha raggiunta per una decina di giorni». Per gli investigatori, si è trattato di un'avventura estiva. La quarantenne, sconvolta, ha raccontato di avere un bel ricordo del ragazzo e di non poter immaginare che sia un terrorista.

I FRATELLI
La posizione di Driss resta sotto osservazione in Spagna. Lui continua a ripetere che Moussa ha rubato i suoi documenti, perché era minorenne, e li ha usati per noleggiare il furgone. Il diciassettenne sarebbe morto durante uno scontro a fuoco con la polizia. Per gli investigatori, non è chiaro se fosse lui a guidare il veicolo che ha travolto centinaia di persone, ferendone centotrenta e uccidendone tredici. I fratelli Oukabir, di origini marocchine, hanno vissuto per anni a Ripoll. I loro profili Facebook raccontano storie diverse. Driss ama la musica, non ha mai pubblicato messaggi estremisti. Moussa posta foto di un uomo a bordo di una moto e armato con un fucile. E, su Twitter, dice di voler «uccidere gli infedeli».

 
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