Yuval ha perso la vita la scorsa settimana. I suoi genitori hanno dato subito il permesso di utilizzare i suoi organi per aiutare altre persone. Tra le persone beneficiate, Miran, una bimba araba di 10 anni, ha potuto avere salva la vita grazie a un trapianto di cuore e polmoni. La bimba era paziente da 10 anni nell'ospedale Schneider di Petah Tikva. La notizia, pubblicata dal sito isareliano Ynet, al di là di come la si pensi, è una testimonianza di come alcuni gesti piccoli o grandi, come questo, possano contribuire ad allentare la tensione tra le due comunità e dare una speranza per il futuro.
Il padre della bimba palestinese, dopo il trapianto, ha dichiarato a Ynet: "Un cuore ebreo batte in una bimba araba. Questa è la prova che i due popoli possono vivere insieme. E che la pace è possibile. Vorrei ricambiare questo dono e riportare in vita Yuval se solo fosse possibile. Siamo tristi e siamo in lutto. Porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia di Yuval. Per tutta la vita saremo grati ai suoi genitori che hanno salvato nostra figlia".
In una dichiarazione scritta i genitori di Yuval hanno voluto ricordare la figlia: "Le parole non possono descrivere quanto Yuval fosse speciale e coraggiosa. Era la figlia che ognuno avrebbe voluto. Lei aveva così tanti progetti per il futuro. Ma in un istante sono andati in frantumi per sempre. I pazienti che hanno ricevuto i suoi organi aspettavano da tempo un trapianto. Yuval non ha avuto la possibilità di avere un futuro e di realizzare dei sogni. Spero che questa possibilità sia garantita ai pazienti che ha aiutato".
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