India, ballerina incinta uccisa a colpi di fucile: si era rifiutata di ballare con l'invitato ubriaco

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di Federica Macagnone
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Lunedì 5 Dicembre 2016, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 16:46

Era inferocito e totalmente ubriaco quando ha puntato il fucile contro la 25enne Kulvinder Kaur sparandole durante un matrimonio a Bathinda, nel sud del Punjab, in India. La ragazza, al secondo mese di gravidanza, è morta, ma dell'omicida, che nel frattempo è stato identificato dalla polizia, si è persa ogni traccia. Sabato la ragazza, che era ballerina e coreografa, si stava esibendo insieme a tre donne su un palco durante le nozze del figlio di un importante politico locale. Secondo il marito della vittima, Rajinder Singh, il killer, un amico dello sposo, si era ubriacato alla festa ed era andato su tutte le furie quando gli era stato impedito di unirsi alle danze sul palco e Kulvinder si era rifiutata di scendere e ballare con lui.
 

 


Come si vede nelle immagini pubblicate on line, tra la folla spunta improvvisamente la canna di un fucile. Poi lo sparo, la ragazza che crolla a terra e il panico. A nulla è valsa la corsa in ospedale: per Kulvinder, colpita fatalmente alla testa, non c'è stato nulla da fare. Nel Paese l'incidente ha messo nuovamente sotto i riflettori l'opportunità di portare le armi ai matrimoni: come da tradizione, infatti, è usuale sparare in aria durante le nozze per festeggiare i novelli sposi. Adesso la polizia dovrà valutare se si sia trattato di omicidio volontario o di un tragico incidente. «È stata aperta un'indagine e quattro persone sono finite nel mirino - ha detto Swapan Sharma, della polizia - Billa, il killer, è in ancora fuga mentre stiamo valutando la posizione del proprietario del locale, di un membro della famiglia e di Sanjay Goyal, proprietario della pistola e figlio di Vijay Goyal, un politico. Stiamo battendo a tappeto la zona per trovare l'uomo che ha ucciso Kulvinder e diversi invitati sono stati interrogati».

La morte della ragazza è stata seguita da una valanga di polemiche: visto che si trattava del matrimonio del figlio di un importante politico, la famiglia della vittima ha denunciato che le indagini sono state avviate in ritardo e solo quando sono scoppiate diverse proteste in strada. «Nessuno dei presenti in sala è disposto a parlare - ha detto Lalitha Kumaramangalam, a capo della commissione nazionale che opera in difesa delle donne - Tuttavia nessuno potrà pensare di potersi lavare le mani di questa vicenda tanto facilmente». 

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