Madre surrogata scopre che il padre adottivo è pedofilo e rivuole la figlia: il giudice dice no

Madre surrogata scopre che il padre adottivo è pedofilo e rivuole la figlia: il giudice dice no
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 14 Aprile 2016, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 13:25
La madre surrogata chiede la restituzione della bambina dopo che scopre che l’uomo della coppia per la quale l’aveva data alla luce era stato condannato per pedofilia. Il tribunale respinge la richiesta: la bambina non deve tornare alla madre surrogata, il rischio che l’uomo torni a commettere reati di quel tipo viene giudicato «molto basso» dal giudice.

Ma questa storia che si è sviluppata tra la Thailandia e l’Australia ha risvolti etici e morali anche più complessi: la donna thailandese pagata dalla coppia australiana per portare avanti la gravidanza due anni e mezzo fa diede in realtà alla luce due gemelli, un maschio e una femmina. Il piccolo però era down. La coppia australiana lo rifiutò, lasciandolo alla donna thailandese che da allora si prende cura di lui (ma il giudice australiano ha messo in discussione questa ricostruzione). Divenne un caso internazionale, vennero anche raccolti fondi, più di 200mila euro, per aiutare la donna thailandese, Pattaramon Chanbua, a crescere il bimbo down, chiamato da tutti Baby Gammy. Quella storia convinse il governo thailandese a varare leggi molto più severe sulla maternità surrogata, visto che fino ad allora di fatto quasi tutto era permesso (ora alle coppie straniere è proibito pagare una donna thailandese per quello che viene anche chiamato ”utero in affitto”).

Nei mesi scorsi il colpo di scena: Pattaramon Chanbua, la madre surrogata, chiede di riunire i due fratellini, si rivolge al tribunale perché dall’Australia le venga riconsegnata Pipah, la sorellina gemella di Baby Gammy. Come mai? Emerge che David Farnell, 58 anni, l’uomo che insieme alla moglie Wndy Li l’aveva pagata per quella maternità, vent’anni fa era stato arrestato per pedofilia, accusato di avere molestato sessualmente tre ragazzine. Il giudice australiano però l’altro giorno ha respinto la richiesta, sostenendo che «sono molto basse le possibilità che Farnell possa abusare della bimba». Inoltre, sempre secondo il tribunale, ormai la piccola, che ha già due anni e mezzo, è cresciuta con la coppia in Australia e potrebbe subire un trauma tornando in Thailandia.

Infine, il tribunale contesta la ricostruzione secondo la quale la coppia abbia ”scelto” di tenere solo la bambina, rifiutando Baby Gammy, vale a dire il fratellino down. In realtà, durante la gravidanza gli esami rivelarono che uno dei bambini non era sano, la coppia australiana chiese alla donna di abortire, ma lei rifiutò perché di religione buddista. 
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