L’aguzzino sarebbe arrivato in Europa dai Balcani alla fine dell’estate scorsa. Entrato in una piscina comunale, avrebbe trascinato la sua vittima negli spogliatoi e lì lo avrebbe stuprato. Poi, noncurante dell’accaduto, sarebbe tornato a nuotare insieme ad altri suoi connazionali, mentre il bambino raccontava tutto al bagnino, che ha allertato le forze dell’ordine. La violenza è stata così brutale che il minore è stato ricoverato in ospedale in stato di choc e per curare le ferite riportate.
Nel corso dell’interrogatorio, l’iracheno, che in patria e all’inizio della sua permanenza a Vienna aveva lavorato come tassista, avrebbe raccontato alla polizia di aver fatto uno sbaglio, ma che si trattava di una emergenza. Erano infatti quattro mesi che non aveva rapporti sessuali ed era in crisi di astinenza. «Ho dovuto scaricare l’energia sessuale accumulata. Non ho mai fatto una cosa del genere, ho una moglie e una figlia in Iraq, ma ero disperato», ha detto.
Gli agenti, che non avevano fatto emergere dettagli su quanto era successo per proteggere l’identità della vittima, una volta che la notizia è cominciata a circolare su Facebook, sono stati costretti a rivelare l'accaduto. Hanno anche spiegato che saranno il più possibile prudenti nel commentare casi che riguardano i migranti, ma allo stesso tempo che ci sarà tolleranza zero qualora si verificassero di nuovo vicende come questa.
Il caso getta per altro benzina sul fuoco in Austria, un paese che in queste settimane sta mettendo seriamene in discussione il trattato di Schengen e che per questo si è detta pronta a chiudere immediatamente le frontiere, soprattutto per bloccare i migliaia di migranti che arrivano dai Balcani e che in questi giorni sono diventati sempre più numerosi.
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