Il responsabile del distretto di Achin, Haji Ghalib Mujahid, ha dichiarato all’Ansa che “per primo è stato Daesh a decapitare gli ostaggi, e dunque gli altri hanno fatto lo stesso dei loro prigionieri, mentre un quinto sarebbe ancora in vita e sotto custodia”. Lo stesso Ghalib, che ha condannato questi atti di barbarie, qualche giorno fa aveva sottolineato come tra il 25 e il 26 dicembre scorsi si siano inaspriti i rapporti tra i gruppi, i cui scontri hanno portato ad un bilancio di numerose morti da entrambe le parti.
I combattenti del Califfato non hanno mai nascosto le pratiche barbare adoperate nei confronti dei loro prigionieri, pubblicando foto e video delle loro uccisioni. Ma è questa probabilmente la prima volta, come sottolineano gli esperti, che vengono ripagati con la stessa moneta dagli avversari in Afghanistan. Achin è uno dei quattro distretti del Paese che secondo fonti ufficiali sono finiti sotto il controllo dell’Isis negli ultimi mesi. Le forze governative sono tornate in quest’area per cercare di allontanare gli estremisti, che hanno fatto della provincia di Nangarhar la loro base di potere principale dopo aver combattuto durante l’estate contro i talebani e le forze di opposizione locale.
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