Le indagini sull'aereo Malaysia Airlines scomparso con 239 persone a bordo entrano in una nuova fase, rinunciando alle ricerche aeree ed espandendo quelle sottomarine nell'Oceano indiano meridionale, attraverso un'area di 700km per 80. Un aereo da ricognizione P-3 rimarrà in stand-by. L'aereo è scomparso da 52 giorni ed è «altamente improbabile» che si possano trovare resti del relitto sulla superficie dell'oceano, ha detto oggi il primo ministro australiano Tony Abbott. «A questo punto, la maggior parte del materiale sarà saturo d'acqua e sprofondato», ha detto ai giornalisti. L'Australia continuerà a fare il possibile per risolvere il mistero di ciò che è avvenuto al volo MH270, ha aggiunto Abbott. «Se le ricerche passano a una nuova fase, certamente non finiscono. Voglio che le famiglie sappiano che l'Australia non si sottrarrà alle sue responsabilità in quest'area», ha assicurato.
La nuova fase, a cui parteciperanno contractor privati, costerà 40 milioni di euro. «Non si può sottovalutare il grado di responsabilità che l'Australia ha, perché questo è accaduto nella nostra zona di ricerca e salvataggio, ma chiederemo qualche contributo appropriato ad altre nazioni», ha aggiunto Abbott.