La ragazzina che chattava con il giovane saudita, invece, era con una maglietta, con i capelli sciolti, il sorriso aperto e il volto luminoso. Un crimine. Avrebbe dovuto indossare il burka. La vicenda apparsa alcuni giorni fa sul Washington Post ora gira su youtube e su social. Flirtare in chat è un crimine, un peccato, una trasgressione alla legge islamica.
Protagonista della sfortunata vicenda è un utente di YouNow, un servizio che permette di chattare in pubblico, che si fa chiamare Abu Sin. La polizia lo ha arrestato per condotta non morale e i genitori lo hanno liberato dietro una cauzione di 800 mila dollari. "Ti amo". Lei rispondeva allegra: "Anche io". Poi sempre giocando si promettevano che si sarebbero sposati. Ma era un gioco. Abu Sin ha anche dovuto pubblicare su Internet un video: si dice pentito di aver chattato e promette di non farlo più.
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