Zaino, sacchetti, slip, orari: troppi punti oscuri

Zaino, sacchetti, slip, orari: troppi punti oscuri
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Martedì 9 Dicembre 2014, 05:53 - Ultimo aggiornamento: 07:47
dal nostro inviato

Nino Cirillo

SANTA CROCE CAMARINA (Ragusa) - Questi nove giorni di indagini sull'omicidio di Loris Stival saranno stati lunghi, per qualcuno anche troppo lunghi, ma sicuramente utili.

Hanno fornito alcune importanti certezze e hanno messo bene a fuoco quello che davvero resta da sapere. Eccone un quadro.



MAI ANDATO A SCUOLA

Loris Stival, nonostante la madre Veronica abbia sin dall'inizio sostenuto ostinatamente il contrario, non ha mai raggiunto quella mattina la scuola elementare. Lo dicono le quattro telecamere che avrebbero dovuto catturarne le immagini lungo il tragitto da casa a scuola, ma lo dice soprattutto un quinto occhio elettronico, l'impianto di un emporio proprio davanti a casa sua. Alle 8.32 Loris viene visto scende dalla Polo nera e riavviarsi da solo verso il portone di casa.



UN BUIO DI 36 MINUTI

Dopo 17 minuti, alle 8.49, la Polo nera di Veronica torna a casa. Lei parcheggia con cura, diverse manovre pur di piazzare l'auto in posizione di partenza. È sempre la telecamera che lo dice. La stessa telecamera che la sorprenderà uscire di nuovo di casa alle 9.25, trentasei minuti dopo. Cosa era accaduto nel frattempo a Loris, dov'era finito? La risposta avrebbe un interesse relativo se l'autopsia non fissasse proprio in quell'orario, diciamo tra le 9.30 e le 10, la morte del bambino.



LA POLO VICINO AL MULINO

La mamma è chiamata a spiegare perché nel percorrere il tragitto in auto fra due telecamere pubbliche di Santa Croce, invece di impiegare plausibilmente attorno ai 3 minuti, ce ne mette 9, sei minuti in più, in un arco di tempo che va dalle 9.27 alle 9.36. Anche qui la risposta avrebbe poco senso se proprio a metà fra le due telecamere non si trovasse la strada poderale per il Mulino Vecchio, dove Loris, alle 16.55 sarebbe stato ritrovato cadavere. Perché quei 6 minuti in più?



I SACCHETTI DELL'IMMONDIZIA

Stranissima storia. Veronica racconta di aver chiesto a Loris, quella mattina, di portar giù due sacchetti dell'immondizia. Il bambino gliene consegna uno solo e poi torna in casa. La mamma racconta che questo primo sacchetto sarebbe stato gettato sul ciglio della strada. E il secondo? Sostiene di averlo preso lei e di averlo gettato in un cassonetto quando è riuscita di casa. Ma non sono stati ritrovati né il primo né il secondo, nonostante i Carabinieri, subito dopo il ritrovamento del corpo, abbiano controllato tutti i cassonetti del paese.



LO ZAINETTO E GLI SLIP

Fu presa, quella decisione, perché si cercava lo zainetto blu con cinghiette gialle del bambino. Zainetto mai trovato. Si sono alzati in volo persino gli elicotteri, nella speranza di trovarne traccia, ma niente. Dovrebbero esserci dentro le due merendine che Veronica sostiene di aver consegnato a Loris «perché non avevo tempo di preparagli un panino», e chissà cos'altro.



GLI SLIP RITROVATI

Il piccolo Loris venne trovato vestito di tutto punto, con il grembiule di scuola ancora addosso, ma senza slip, che Veronica giura di avergli messo. Due giorni dopo, proprio accanto alla scuola, spuntarono un altro paio di slip, della sua misura, blu come i suoi, ma che non erano i suoi. Solo uno scellerato mitomane o invece un segno, un avvertimento?