Roma, prof arrestato per violenza sessuale, le foto nudo e gli sms alla studentessa: «Però devi cancellare tutto»

Roma, prof arrestato per violenza sessuale, le foto nudo e gli sms alla studentessa: «Però devi cancellare tutto»
di Michela Allegri
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 10:14

Un messaggio a notte fonda, arrivato poco prima di Natale: «Notte amo, scusa». Il mittente è Massimo De Angelis, professore dell'istituto Massimo. Così i genitori di quell'alunna quindicenne, che stanno controllando il cellulare della figlia, scoprono che la ragazzina, da due mesi, ha una relazione con il suo insegnante. Lei, tra pianti disperati, confessa. È il 23 dicembre quando parte l'inchiesta che, ieri, ha portato in carcere De Angelis, 53 anni. Quasi tutte le conversazioni sono state cancellate dal telefonino di Barbara (il nome è di fantasia). Era stato lui a consigliarle di farli sparire, sottolineano i magistrati: «Non era affatto sprovveduto tanto che le aveva sollecitato la prudente e scrupolosa cancellazione dei messaggi, evidentemente così compromettenti da temere la galera», si legge nell'ordinanza. I pochi scambi recuperati bastano al gip Annalisa Marzano per parlare di «messaggi estremamente significativi».
 

 

Il 17 novembre il prof scrive: «Non essere gelosa, dai, lo sai che io amo la figlia e non la mamma». E ancora: «Dove va l'amore mio». Pochi giorni dopo, il 22 novembre, l'sms è più spinto: «Ho una voglia pazzesca di sentire audio di ieri». Un messaggio che, per il gip, contribuisce a rendere «coerente e persuasivo» il racconto che la minore fa il 2 gennaio agli inquirenti e a una psicologa, quando viene sentita in modalità i protetta. «Quest'ultimo messaggio - annota il gip - deve evidentemente collegarsi a quanto dichiarato dalla ragazza circa i messaggi audio, con gemiti a sfondo sessuale, che i due si scambiavano». A inchiodare De Angelis ci sono anche tabulati telefonici. «Tra il 6 giugno e il 20 dicembre si registrano tra i due 60 chiamate - annota il giudice - alcune conversazioni sono in orario extrascolastico e serale, dopo le 19, e alcune sono di lunga durata, anche varie decine di minuti». Il racconto della ragazzina parte dal mese di luglio, «quando lui inizia a inviarle su whatsapp messaggi e foto che lo ritraevano nudo», si legge nell'ordinanza. Il prof chiede alla sua alunna di ricambiare e lei gli invia foto osè. «Da allora la relazione subiva un'accelerazione, al punto da pianificare a settembre fittizie ripetizioni di latino per avere la possibilità di incontrarsi», come ha raccontato Barbara.
 

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