Il vicesindaco di Palizzi perde al gioco i soldi del Comune, gli inquirenti: era finito nella rete dell'usura

Il vicesindaco di Palizzi perde al gioco i soldi del Comune, gli inquirenti: era finito nella rete dell'usura
di Ilario Filippone
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Giovedì 13 Ottobre 2016, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 15:59

Ha perso al gioco i soldi del Comune, ma ora il sospetto degli inquirenti è che fosse rimasto impigliato nella rete dell'usura. Sono i nuovi prticolari emersi dall'inchiesta sul comune di Palizzi, un paesino di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Oltre a saccheggiare le casse dell'ente, per scommettere online, il vicesindaco Davide Bruno Plutino, 32 anni, indagato per peculato, sarebbe stato un amministratore facilmente ricattabile. Almeno, questo è quello che sospettano i magistrati della procura della Repubblica di Locri. 

Plutino sarebbe finito nella rete dell'usura. Perquisendo il suo ufficio e la sua abitazione, i carabinieri hanno trovato un pizzino: ”Se non saldiamo in fretta – recita il testo – dobbiamo pagare il 210 per cento di interessi”. Il bigliettino è stato acquisito dagli investigatori, ma non si sa ancora a chi fosse indirizzato. Coordinati dal procuratore Luigi D'Alessio e dal sostituto Vincenzo Toscano, i militari dell'Arma indagano per saperne di più.

Dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia, nella serata di ieri Plutino ha presentato le dimissioni dalla carica di vicesindaco. “Lo avevo invitato a presentarle, ovviamente mi aspetto che si dimetta anche da consigliere”, ha dichiarato il primo cittadino di Palizzi, Walter Scerbo.

L'indagine è scattata dopo una denuncia dettagliata giunta negli uffici della procura. L'ipotesi accusatoria al vaglio dei magistrati è pesante come un macigno: dal 30 novembre 2015 al 4 ottobre 2016, quando era a capo dell'ufficio Ragioneria, per via di una legge che consente agli assessori dei comuni al di sotto dei 5mila abitanti di svolgere compiti gestionali, il vicesindaco Plutino ha sottratto circa 300 mila euro all'erario, impiegando buona parte del denaro per le puntate via web. Rovistando nei documenti e nei computer, i carabinieri hanno trovato i riscontri che cercavano: ad esempio, sono state rinvenute e attentamente visionate le ricevute dei versamenti effettuati ai gestori di 40 piattaforme online. “Tra le piattaforme preferite – ha raccontato una fonte bene informata – Eurobet e William Hill, il più popolare bookmaker del Regno Unito”. Gli inquirenti hanno descritto l'uomo come un soggetto affetto da ludopatia, una condizione patologica di dipendenza dal gioco d'azzardo. Eletto nel 2014, lo scorso ottobre gli era stato revocato l'incarico di responsabile dell'area economica-finanziaria.


 

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