«Veronica sin da bambina soffriva di manie persecutorie, era una bambina aggressiva e violenta». Lo afferma C.A., la mamma di Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris. Il verbale è riportato nel decreto di fermo. «Sino all'età di sette anni - aggiunge - è stata seguita e curata da uno psicologo» ma poi «si è rifiutata». Parole che si aggiungono a quelle di una telefonata choc tra lei e un'altra figlia a poche ore dal ritrovamento del copro del nipote.
Veronica accusò la madre di aver fatto sparire il piccolo Loris.
La zia paterna. «Chiunque sia stato deve morire: non ci sono parole, Loris era il principino di casa». Così la zia paterna si sfoga sul luogo dove il bambino di otto anni è stato ucciso il 29 novembre scorso. Sentita da Mattino Cinque la donna parla anche dell'ipotesi della Procura che ha fermato la mamma del piccolo per omicidio: «Se è stata lei non ci sono parole...», dice. «Non dormo notte e giorno - aggiunge - io difendo mio fratello Davide e la mamma».
Nonna Pina. «Chiunque sia stato non lo perdono, anche se è stata lei...». Così Pina Stival, nonna del piccolo Loris, parla degli sviluppi dell'inchiesta sull'uccisione di suo nipote. La donna commossa e provata piange davanti il luogo dove il corpo del bambino è stato trovato spiegando che «è impossibile perdonare una cosa del genere».
La preside della scuola. «Pur avendo la mia idea, non mi esprimo, a chi può servire. Il mio dovere è un altro: gestire gli alunni in classe e fornite le informazioni nel modo più corretto possibile con il supporto dei psicologi dell'Asp. Siamo tanto addolorati questo è il sentimenti che domina. Nei due anni di frequentazione a scuola del piccolo Loris, la signora, per quelli che sono stati i nostri contatti, è sempre stata presente, una madre come tante altre». Lo afferma la preside della scuola elementare di Santa Croce Camerina, Giovanna Campo, in merito al fermo della madre del piccolo Loris.