Poi la fuga, alcune banconote perse ed un passaggio sotto le telecamere che pur non riprendendo la targa fanno intuire il modello dell'auto ed un particolare importante, il mancato funzionamento di uno stop. Per gli uomini della Polizia Stradale, guidati da Girolamo Lacquaniti, è stato facile verificare tra le uscite del casello di Verona Est, la targa della macchina priva dello stop. Identificato il proprietario, un paio di appostamenti sono stati sufficienti a fotografarlo e trovare il secondo determinante indizio: un piercing all'occhio destro che fuoriusciva dal passamontagna.
La procura di Verona ha così emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguita all'alba di ieri.
All'arrivo dei poliziotti l'uomo è scoppiato in lacrime raccontando la propria disperazione e la consapevolezza che sarebbe stato presto arrestato. «Vedendo in televisione quante rapine fanno ho pensato di risolvere anche io così i miei problemi. Ma vedo anche che poi li prendete sempre. Vi aspettavo», ha detto il rapinatore. Così ha aiutato lui stesso i poliziotti a recuperare l'arma utilizzata è l'abbigliamento indossato al momento della rapina. L'uomo è ora in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria che nei prossimi giorni deciderà sulla sua posizione in relazione al resto di rapina aggravata.
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