Ventimiglia, il parroco apre la chiesa ai migranti sgomberati

Ventimiglia, il parroco apre la chiesa ai migranti sgomberati
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Lunedì 30 Maggio 2016, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 09:48
Il parroco di Ventimiglia apre le porte della sua parrocchia ai migranti sotto sgombero. «Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario», ha annunciato padre Francesco Marcoaldi, frate della congregazione Figli di Maria Immacolata.

Nella sua parrocchia hanno trovato ospitalità una settantina di migranti che erano accampati a Ventimiglia. «Ho detto loro - ha sottolineato padre Francesco - che se dovesse arrivare la polizia non devono fare resistenza e mi hanno garantito che non accadrà». Ma al momento, secondo quanto si apprende da ambienti investigati, le forze dell'ordine non si presenteranno alla parrocchia. «Ieri un gruppo di migranti - ricorda il religioso - si era avvicinato alla parrocchia. La loro presenza è stata notata da alcuni cittadini, poi sono arrivate le auto di polizia e carabinieri e loro si sono allontanati. Quando in serata sono tornato e dopo aver parlato con il vescovo, ho aperto il salone della parrocchia. Resteranno qui fino a quando sarà necessario. Ai pasti ci pensa la Caritas».


Il gesto del religioso ha evitato a questo gruppo di essere sgomberato, ma per altri migranti è andata diversamente. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza hanno messo su un bus alcune decine di persone che da giorni erano accampati a Ventimiglia, dopo averli perquisiti. Le forze dell'ordine non hanno fatto altro che eseguire l'ordinanza di sgombero emessa venerdì scorso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica. Non ci sono state tensioni particolari.

«Lancio un appello ai parroci della diocesi affinché seguano l'esempio di padre Francesco ed aprano le porte delle loro parrocchie ai migranti», ha detto il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che in queste ore è in trattativa con la Prefettura di Imperia per la realizzazione di una tendopoli nel parcheggio del seminario a Bordighera. «Non sarà una soluzione immediata - dice il vescovo - e nel frattempo c'è bisogno di trovare una sistemazione, per questo chiedo ai sacerdoti di aprire le parrocchie».

Le forze dell'ordine hanno compiuto il primo intervento tra le tende montate sulla spiaggia alla foce del fiume Roja.
Poi si sono spostate verso la stazione per cercare altri migranti che nel corso della notte si erano sparpagliati in varie zone della città. Decine gli uomini impegnati nel servizio, con una quindicina di mezzi. Ieri i migranti avevano tolto la tendopoli montata lungo il fiume Roja, come ordinato dal sindaco, ma l'avevano rimontata sulla spiaggia alla foce dello stesso fiume. Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si era detto disposto ad accogliere le tende in un terreno del seminario chiedendo alla Croce rosse di pensare a pasti e assistenza e alla Protezione civile di allestire i servizi igienici. 


I migranti sgomberati sono stati portati in questura a Imperia per l'identificazione. Completate le operazioni i profughi, una cinquantina, saranno accompagnati a Genova dove saranno imbarcati su un aereo e trasferiti in vari centri di accoglienza nel sud Italia. Si apprende da fonti investigative.

Intanto due uomini ritenuti gli scafisti dell'imbarcazione carica di migranti naufragata nel canale di Sicilia provocando la morte di almeno 45 persone - tra le quali 3 bambini - sono stati sottoposti a fermo dalla Polizia di Stato dopo lo sbarco dei superstiti avvenuto ieri. I due sono stati individuati dalla squadra mobile con l'ausilio della scientifica. I particolari saranno resi noto in mattinata, in una conferenza stampa, dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci e dal questore Raffaele Grassi.
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