Cerca il padre scomparso, sotto il ponte del torrente la scoperta sconvolgente

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Martedì 15 Marzo 2016, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 11:20
URBINO - Ieri pomeriggio è stata ritrovato il corpo senzavita di Gianfranco Astolfi, 56 anni di Trasanni. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita sotto un ponticello dove scorre il torrente Apsa al centro della frazione urbinate. Non sono del tutto chiare le cause della sua morte e della caduta che ha fatto finire l'uomo nel torrente e per questo motivo il suo corpo sarà sottoposto ad autopsia. Praticamente esclusa la morte violenta e anche la pista del suicidio è poco probabile, gli inquirenti propendono piuttosto per una tragica fatalità. A denunciarne la scomparsa del 56enne sono stati i suoi familiari che ieri mattina non l’avevano trovato in casa.

L’uomo viveva infatti con la moglie e un figlio. La moglie di Astolfi infatti si era addormentata la sera, prima ancora che lui rincasasse, fatto tra l’altro del tutto inusuale: quando ieri mattina si è alzata non l’ha trovato al suo fianco nel letto. Tuttavia pur non vedendolo ha creduto che fosse già uscito di casa alzandosi di buon’ora. Allora lo ha chiamato al cellulare, tentivi ripetuti varie volte sia da lei che dal figlio, e senza mai ricevere risposta. Hanno atteso fino all’ora di pranzo poi non vedendolo rientrare e senza riuscire a comunicarci si sono rivolti alla polizia per presentare la denuncia di scomparsa. Erano circa le 15 di ieri quando è arrivata la loro chiamata al commissariato di Urbino. Sono subito scattate le ricerche e anche il figlio di Astolfi si è messo al lavoro insieme agli agenti dividendosi le zone dove cercare.

E, dramma nel dramma, è stato proprio lui a scorgere il corpo, oramai senza vita del padre, ai lati del torrente circa tre ore dopo l’inizio delle ricerche. Il recupero della salma è avvenuto grazie ai vigili del fuoco di Urbino. Dalla ricostruzione delle ultime ore di vita di Astolfi, si sa che domenica sera intorno alle 23 si trovava nel bar di Trasanni di fianco all'ufficio postale a bere e a parlare con amici e conoscenti del paese come succedeva molto spesso. Chi era con lui ricorda che ha lasciato il locale intorno all a mezzanotte e mezza per tornare presumibilmente verso casa. A quel punto si perdono le sue tracce e si possono fare solo ipotesi. Gli inquirenti propendono per una caduta accidentale. Probabilmente quando è passato accanto alla balaustra del ponte sul torrente, complice anche la scarsa visibilità e i problemi alla vista che da tempo pativa, potrebbe essersi appoggianto perdendo l’equilibrio scivolato giù.

Famigliari e amici escludono l’ipotesi di un gesto volontario. Sarà l’autopsia, ordinata dal magistrato di turno, a fare chiarezza anche se nessuna traccia lascia pensare a un’azione violenta
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