L'Unicef in 1700 piazze italiane raccoglierà fondi per i paesi più poveri

L'Unicef in 1700 piazze italiane raccoglierà fondi per i paesi più poveri
di Alessandro Tittozzi
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 13:43
Un’orchidea per aiutare i bambini che soffrono nel mondo. E’ l’iniziativa  che l’Unicef metterà in campo il prossimo  weekend  per raccogliere fondi da destinare ai paesi meno sviluppati. "'Ci sono milioni di bambini in pericolo. E' ora di piantarla!': questo l'appello di Lino Banfi, storico ambasciatore dell'Unicef Italia, per lanciare l'evento e sensibilizzare la raccolta fondi i prossimi 30 aprile e 1 maggio in 1.700 piazze di tutta Italia. Migliaia di volontari dell'Unicef offriranno, a fronte di un contributo, una pianta di orchidea che simbolicamente rappresenta la speranza di un futuro pieno di colori per tanti bambini. I soldi raccolti con questa iniziativa di solidarietà verranno destinati ai programmi di protezione dell'infanzia, nell'ambito della campagna Unicef 'Bambini in pericolo', che ha l'obiettivo di salvare e proteggere tutti i bambini vulnerabili, i più poveri tra i poveri, aiutandoli a costruire un futuro dignitoso.

"Vista la coincidenza con il 1° maggio, festa di tutti i lavoratori e le lavoratrici, vogliamo dedicare questa iniziativa dell'Orchidea ai bambini che lavorano, una delle piaghe più difficili da eliminare. 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni nei paesi in via di sviluppo, circa il 16% di tutti i bambini e i ragazzi in quella fascia di età, sono coinvolti nel lavoro minorile. Nei paesi meno sviluppati, circa un bambino o ragazzo su 4 (tra i 5 e i 14 anni) lavora, correndo seri rischi per la sua salute e il suo sviluppo". Lo dichiara  il Presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera. "L'Unicef lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile - conclude il Presidente - con programmi di sensibilizzazione, prevenzione e reinserimento scolastico o lavorativo per bambini lavoratori, ex-bambini soldato e bambini di strada, che prevedono orari flessibili, metodologie didattiche partecipative e un apprendimento che contempla competenze utili per la vita quotidiana e per la formazione professionale"
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