Nel provvedimento, il gip scrive che la 25enne avrebbe calunniato il medico quando affermò che lui la sottopose «a un trattamento farmacologico non voluto e diverso da quello prospettatole, da cui sono derivate lesioni», che le sottrasse il telefono e che le provocò «lesioni consistite in ecchimosi varie sul corpo». Il giudice ritenuto quella dell'accusatrice del ginecologo una «ricostruzione fantasiosa» e il suo racconto sul prelievo inconsapevole degli ovuli sia stato «immaginato dall'indagata già nei giorni precedenti ai fatti».
L'indagine a carico della giovane è nata a seguito della denuncia per calunnia presentata dai difensori di Antinori.
Denuncia a cui sono seguite due richieste di archiviazione presentate dai pm Ripamonti e Lesti e altrettante richieste di opposizione presentate dai difensori. Il processo a carico del ginecologo, che si svolge davanti alla ottava sezione penale, riprenderà il prossimo 29 novembre. Mentre in questi giorni il perito grafologico incaricato dal Tribunale di stabilire a chi appartengano le firme apposte sui moduli al consenso informato all'operazione dell'aprile 2016, dovrà completare il lavoro. Nelle scorse settimane, aveva stabilito che quei moduli non erano stati firmati dalla giovane infermiera e ora dovrà anche cercare di individuare il vero autore di quelle firme.
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