Trapani, Ryanair taglia il 60% dei voli e l'aeroporto chiude per un mese

Aeroporto "Vincenzo Florio" di Trapani-Birgi
di Mario Meliadò
3 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Ottobre 2017, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 19:05
Guai in vista per l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani. Dal 2009 in avanti, lo scalo ha sorpreso tutti inanellando un milione e mezzo di passeggeri l’anno (un milione 493mila nel 2016), con un picco da poco meno di 2 milioni di passeggeri nel 2013. Ma il lievito era Ryanair, compagnia no-frills che adesso sta facendo i conti con la crisi finanziaria e d’organico. Risultato: tra poche settimane l’aeroporto trapanese chiuderà per un mese intero, mentre di qui al marzo 2018 gli irlandesi cancelleranno il 60% dei collegamenti da e verso quella che è la prima base siciliana Ryanair.
 
Un andamento “in picchiata”, che per la struttura ubicata tra la frazione trapanese di Birgi e il territorio della vicina Marsala ha le parvenze di un dramma: Ryanair è l’unico vettore con un traffico così massiccio. Una manciata di ore fa se n’è anche discusso a Erice – cruciale centro della vallata –, in un Consiglio comunale open che però ha fatto registrare ben poche presenze: del tutto assente la città, scarse le presenze persino degli operatori turistici. Sul versante istituzionale c’erano – praticamente “in solitaria” – la giovane senatrice dèm Pamela Orrù e Giuseppe Pagoto, sindaco delle Isole Egadi e presidente del Distretto turistico Sicilia occidentale.
 
Davanti al neosindaco Daniela Toscano e agli altri amministratori locali Franco Giudice, presidente dell’Airgest (la società che gestisce lo scalo siciliano, del quale ha ottenuto la concessione trentennale nel 2011), ha messo in chiaro che difficilmente la compagnia aerea irlandese rimarrà all’ombra dell’Agro ericino senza adeguati contributi pubblici. Intanto, i 13 milioni di euro del bando di gara volto all’individuazione di un nuovo vettore giacciono ancora in qualche cassetto della Regione Sicilia (tecnicamente, si tratta del “solito” bando per il comarketing), mentre altri debiti per 3 milioni 250 mila euro (2 milioni e mezzo del Libero consorzio comunale di Trapani e 750mila euro relativi ad alcuni Enti locali del comprensorio) penalizzano il gestore dello scalo. E ulteriori 6 milioni potrebbero venir meno, in caso alcuni Comuni dell’area non rinnovassero la convenzione, come paventato.
 
Di qui il licenziamento di un documento in cui il Consiglio comunale di Erice chiede di puntare a una governance unica tra gli aeroporti di Palermo e Trapani sul modello della riforma Delrio delle Port Authority e, quanto al bando, che Airgest privilegi offerte che includano tratte dai Paesi europei più ricchi.
 
Nel frattempo, sul sito ufficiale dell’Airgest è apparso un appello che ammicca a un possibile nuovo vettore: «Nuova destinazione di Eurowings dall’aeroporto di Trapani-Birgi? Lo puoi decidere tu!». E via col link a una votazione online relativa ai voli estivi 2018 da Colonia, rispetto ai quali «la destinazione più votata sarà inserita nel programma estivo 2018 di Eurowings» per i collegamenti con la città tedesca.
Impresa non facile: tra le “rivali” appaiono la friulana Trieste, Mostar, Belfast e altre sei ipotetiche destinazioni. Ma il “Florio” è in testa alla votazione, e già dopodomani – mercoledì 11 ottobre – avrà luogo su Facebook la “finale” della votazione digitale. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA