Torino, scagionato giovane con zaino: «Volevo calmare la folla»

Torino, scagionato giovane con zaino: «Volevo calmare la folla»
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Lunedì 5 Giugno 2017, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 12:27

Agli inquirenti che lo hanno ascoltato avrebbe raccontato che le sue gesta sarebbero state travisate perché nelle sue intenzioni c'era la volontà di calmate la folla presa dal panico e non certo il contrario. È quanto emerge a proposito del giovane che era stato ripreso dalle telecamere a torso nudo con uno zainetto in spalla e le braccia larghe in mezzo a piazza San Carlo la sera di sabato durante la finale di Champions League.

Una versione che sarebbe stata confermata anche dalla visione integrale delle immagini: il giovane infatti sarebbe stato notato piangere e abbracciare alcuni amici che si trovavano accanto a lui mentre la folla scappava terrorizzata
dalla piazza. Dunque a suo carico, a quanto si apprende, non sarebbe stata ravvisata alcuna responsabilità. Gli investigatori, che dalla notte di sabato stanno visionando immagini e raccogliendo testimonianze dei presenti per ricostruire la possibile dinamica dell'accaduto, nel pomeriggio dovrebbero fare il punto della situazione.

È stato aperto per lesioni plurime «anche gravissime» un procedimento penale, in procura a Torino, su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo. L'iniziativa fa seguito a una informativa della Digos. Il fascicolo è a carico di ignoti. Riguarda anche possibili «omissioni» il procedimento avviato formalmente dalla procura di Torino su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo. Il titolo di reato si riferisce anche al comma 2 dell'articolo 40 del codice penale, in base al quale «non impedire un evento che sia ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo».

Riguarda anche possibili «omissioni» il procedimento avviato formalmente dalla procura di Torino su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo. Il titolo di reato si riferisce anche al comma 2 dell'articolo 40 del codice penale, in base al quale «non impedire un evento che sia ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo».

La procura ha cominciato ad acquisire documentazione amministrativa su diversi fronti: le misure di sicurezza e di prevenzione, le modalità di accesso alla piazza, le eventuali autorizzazioni rilasciate alla vendita dei prodotti, comprese le bevande in bottiglia di vetro. Il fascicolo è aperto per lesioni personali plurime, gravi e gravissime. Non sono state effettuate iscrizioni nel registro degli indagati.

«Non risulta ancora individuato l'evento che ha determinato il panico della folla» sabato sera a Torino durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League. È quanto afferma un comunicato diffuso nel pomeriggio dalla procura. «Non sono state acquisite - si legge - dichiarazioni di testimoni che abbiano udito o comunque segnalato inequivocabilmente l'esplosione di petardi o bombe carta».

Sono stati comunque recuperati e messi sotto sequestro «residui di artifici pirotecnici e generatori fumogeni» di cui «non è stato accertato l'utilizzo nella piazza». Secondo la ricostruzione operata dalle forze dell'ordine, il primo «spostamento improvviso di massa» è stato individuato nella zona di piazza San Carlo all'altezza dei numeri civici 195 e 197.

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