Tiziana, i pm alla Apple: «Sbloccate il suo cellulare». I legali: «Video pubblicati anche dopo la morte»

Tiziana, i pm alla Apple: «Sbloccate il suo cellulare». I legali: «Video pubblicati anche dopo la morte»
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Sabato 5 Novembre 2016, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 17:08

La Procura della Repubblica di Napoli Nord, guidata dal procuratore Francesco Greco, sta preparando una rogatoria da inviare alla Apple perché sblocchi l'i-phone di Tiziana e consenta di risalire anche a immagini e messaggi andati persi. L'ufficio avrebbe comunque preso contatti diretti con i responsabili della multinazionale creata da Steve Jobs, ricevendo positive risposte di collaborazione.

Intanto i legali della madre di Tiziana stanno istruendo una pratica per chiedere al Garante della Privacy la rimozione dei contenuti della donna.  Dopo il suicidio della ragazza infatti sul web circolavano ancora i video hard e le parodie sulla 31enne di Mugnano.  «Sono almeno cento gli url dei video su Tiziana, anche di assurde parodie, segno della totale mancanza di umanità», 

 

«La signora Giglio - dice ancora il legale dalla madre di Tiziana - è rimasta soddisfatta per la pronuncia del Tribunale civile di Napoli Nord contro un colosso come Facebook, perché sa che in futuro sarà più difficile per altre ragazze essere vittima della gogna mediatica subita da Tiziana, ma la sua battaglia è per la totale e definitiva rimozione sul web di ogni traccia che possa riportare a sua figlia. Per questo attiveremo il Garante, con l'indicazione nel reclamo degli url, chiedendo che li rimuova e ne inibisca la successiva pubblicazione. Gli indirizzi portano soprattutto a siti porno ma fino a pochi giorni fa anche a portali come Youtube».

Ieri il Tribunale Civile di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa (Caserta), aveva dato ragione alla Giglio nella querelle contro Facebook, stabilendo che la società avrebbe dovuto rimuovere immediatamente, già nei mesi scorsi, in seguito alle pressanti richieste della ragazza, i link con i video hot e la pagine dedicate a Tiziana, senza attendere un preciso ordine dell'autorità. La pronuncia del Tribunale è arrivata in seguito al reclamo presentato ad agosto dalla multinazionale contro una prima ordinanza emessa dal giudice civile di Aversa, Monica Marrazzo, alla quale si era rivolta Tiziana quando era ancora in vita, e che aveva disposto l' obbligo di alcuni social, tra i quali Facebook, a rimuovere video e commenti relativi alla 31enne.

Sul fronte delle indagini penali, in attesa che il Gip di Napoli decida se archiviare, come richiesto dal sostituto Alessandro Milita, l'indagine per diffamazione a carico di 4 persone, alla Procura di Napoli Nord, dove è in corso l'inchiesta al momento a carico di ignoti per istigazione al suicidio, vanno avanti gli accertamenti che nei prossimi giorni porteranno alla convocazione dell'ex compagno di Tiziana, Sergio Di Paolo, che sarà sentito come persona informata sui fatti.

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