Terrorismo, ordine d'arresto per una donna a Lecco: si è arruolata con l'Isis in Siria

Terrorismo, ordine d'arresto per una donna a Lecco: si è arruolata con l'Isis in Siria
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Lunedì 5 Dicembre 2016, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 15:09

È stato emesso un provvedimento cautelare nei confronti di Valbona Berisha, una donna albanese di 34 anni residente nel Lecchese che, nel dicembre 2014, dopo un percorso di radicalizzazione, aveva abbandonato il marito e le due figlie maggiori per andare in Siria, con il figlio minore, e arruolarsi tra i militanti dell'Isis. Le indagini dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda di Milano.

Era stato il marito, anch'egli albanese, a denunciare ai carabinieri la scomparsa della donna e del figlio. Il 28 novembre il gip di Milano, Manuela Scudieri, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale (270 bis del Codice penale) L'indagine del Ros dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Alessandro Gobbis, ha permesso di accertare il percorso di radicalizzazione della donna che ha determinato, alla fine del 2014, la sua partenza per la Siria con un bambino piccolo, mentre aveva lasciato in Italia il marito e le altre due figlie minori. Il suo trasferimento nel teatro di guerra era anche motivato dall'intenzione di sposare un macedone combattente per il Califfato.

«Mandami il figlio e poi tu stai e fai quello che vuoi»: è la richiesta, quasi un'implorazione del marito della donna albanese residente a Lecco che, nel dicembre 2014, dopo un percorso di radicalizzazione durato qualche mese, ha abbandonato il marito e le due figlie maggiori per raggiungere la Siria insieme al figlio minorenne e arruolarsi nelle file dell'Isis. Agghiacciante la risposta della donna al marito: «tanto moriremo lo stesso». In una conversazione con il padre, il figlio manifestava tutta la sua «paura perché ci sono gli aerei che sganciano le bombe». "Vuoi venire da papà?", chiede il padre. «Sì, la mamma non mi lascia... la mamma si è vestita come un ninja. Le ho detto andiamo da papà perché devo andare a scuola, ma lei non mi lascia». Le indagini sulla vicenda sono state condotte dai carabinieri del Ros, coordinati dalla procura distrettuale antiterrorismo di Milano. Nei confronti della donna è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La donna ha obbligato il figlioletto di soli sei anni a imparare la «lotta corpo a corpo» in un campo di addestramento in Siria, e gli ha cambiato il nome in Yussuf cercando di educarlo in modo da farlo diventare un «futuro combattente». La donna, che ha anche provveduto a far circoncidere il figlio, è stata individuata con lui in un paese a 40 chilometri da Aleppo. Non si sa se i due siano ancora vivi.

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