Terremoto, tasse azzerate: sì del governo alle imprese

Terremoto, tasse azzerate: sì del governo alle imprese
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 17 Agosto 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 11:07
Le imprese danneggiate dal terremoto saranno esentate da tasse e contributi per due anni. Al cento per cento. Alla fine la battaglia del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è stata vinta. Forte del sostegno dei colleghi delle altre cittadine messe in ginocchio dal sisma di un anno fa, dopo un colloquio con il commissario per il sisma, Vasco Errani, con il quale ha sempre mantenuto una linea diretta, Pirozzi ha portato a casa il risultato, come direbbe lui con il linguaggio che ogni tanto tradisce il suo passato da allenatore di calcio. Conferma Errani parlando del provvedimento sulle zone franche: «Il problema è stato risolto, il Ministero dello Sviluppo economico ha precisato e confermato ciò che abbiamo sempre sostenuto: fino al de minimis per il 2017 e il 2018 ci sarà l'esenzione per quelle imprese che hanno avuto un calo del fatturato; questo principio, dice il ministro Calenda, sarà integrato nel punto 10 della circolare, in questo modo si sgombra qualsiasi equivoco».

SOLUZIONE
In sintesi: inizialmente, sulla base del testo della circolare, gli aiuti erano spalmati su tutti i 140 comuni del cratere (dunque non solo nei 55 che avevano subito i danni più seri, vale a dire quelli con una zona rossa) ma con una percentuale di esenzione da imposte e contributi attorno al 30 per cento. E Pirozzi aveva denunciato nel corso di un forum al Messaggero la settimana scorsa: «Ci stanno fregando, perché non c'è l'esenzione del 100 per cento, ma qualcosa di molto meno efficace, spalmato sui tre anni. Così non va, non erano queste le promesse». Il giorno successivo anche altri sindaci dei comuni colpiti dal sisma, a partire ad esempio da Arquata, nelle Marche, avevano seguito Pirozzi nella rivolta. Il primo ministro Paolo Gentiloni, nel corso di una visita proprio ad Arquata, aveva difeso l'operato del Governo e garantito che le promesse erano state mantenute, ma aveva anche spiegato che sarebbero stati introdotti dei correttivi se ve ne fosse stata la necessità. Ieri la svolta, il colloquio tra Errani e Pirozzi, infine nel pomeriggio il comunicato del Ministero dello Sviluppo economico che spazza via ogni dubbio.
Resta ampio il lotto dei comuni interessati: Pirozzi aveva detto che se all'origine della mancata esenzione dalle tasse vi fosse stata una carenza di risorse, allora sarebbe stato meglio concentrare gli interventi sui 55 paesi che hanno subito i danni più pesanti, quelli con le zone rosse. Il Governo ha preferito mantenere il provvedimento su tutti i 140 comuni del cratere, ma con un'esenzione di tasse e contributi al cento per cento per due anni. Riguarderà quelle imprese che dimostreranno di avere avuto un calo del fatturato di almeno il 25 per cento a causa del sisma (il confronto sarà fatto tra il primo semestre del 2016 e il primo del 2017). Questo meccanismo rappresenta comunque una scrematura del numero dei paesi che realmente riceveranno questo tipo di aiuto. Prendiamo il caso della provincia di Rieti: formalmente sono 15 i comuni nel cratere (c'è anche il capoluogo), ma solo le imprese di Accumoli e Amatrice hanno il requisito della diminuzione del fatturato del 25 per cento, oltre a qualche negozio di Leonessa e Borbona. Resta un paradosso che andrà valutato: l'impresa che decide di aprire in uno qualsiasi dei 140 comuni del cratere avrà l'esenzione totale dai contributi. Questo, lo ha denunciato il sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, rischia però di penalizzare le imprese locali che magari non riceveranno alcun sostegno perché non hanno avuto un calo del 25 per cento del fatturato.

RISULTATO
Valgono comunque le rassicurazioni del Ministero per lo Sviluppo Economico: «Facendo seguito ai numerosi interventi che hanno posto dubbi sulla struttura delle misure dirette a garantire, nelle zone del sisma del centro Italia, l'esenzione di tasse e contributi, confermiamo che la fruizione dei benefici previsti dalla normativa potrà avvenire, per ciascun destinatario, nella misura del 100 per cento per ogni singola annualità». Sorride Pirozzi: «Con Errani abbiamo concordato tutto, c'è soddisfazione. Abbiamo portato a casa il risultato. Regolare».