Terremoto, il piano del governo per gli sfollati

Amatrice
di Mauro Evangelisti
4 Minuti di Lettura
Domenica 28 Agosto 2016, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 19:29

dal nostro inviato 
AMATRICE - Tre mesi per realizzare i villaggi con le case di legno, almeno quattrocento unità per limitarsi alla parte laziale. Sorgeranno a ridosso di Amatrice, rispettando il tessuto sociale del paese, garantendo un tetto, per quanto provvisorio, a circa 1.200 persone, forse meno, perché a causa della presenza massiccia di seconde case, la reale popolazione del paese nei mesi invernali diminuisce. Nella vicina Accumoli, epicentro del terremoto del 24 agosto dove sono state contate undici vittime, si segue lo stesso modello, con qualche complessità in meno perché si parla di 400 abitanti, soprattutto anziani. 

RIPARTIRE
Nel frattempo, da oggi si riunisce per la prima volta a Rieti, il Dicomac, direzione di comando e controllo, presieduto dal capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, in cui sono rappresentate tutte le istituzioni - dai comuni alla Regione - che si occuperà di quattordici settori basilari per le comunità. Alcuni esempi: bisogna riportare il trasporto pubblico extraurbano, garantire la viabilità, fare ripartire l’ordinaria assistenza sanitaria (e per questo l’obiettivo è allestire una tenda ospedale entro la prossima settimana ad Amatrice, vicino al campo sportivo, con medici di base e personale sanitario di rinforzo da Roma).

 

IL MUNICIPIO
C’è la normale attività di un municipio a cui serve continuità: ieri i cittadini che dovevano registrare al Comune di Amatrice il decesso di un proprio caro e dunque affrontare il necessario iter burocratico erano costretti ad andare in un piccolo ufficio nel Centro operativo utilizzato anche dai soccorritori, in una scuola. Bene, nelle prossime ore, grazie alla mediazione dell’Anci, il Comune di Milano invierà del personale amministrativo di rinforzo. Il palazzo municipale è stato danneggiato dal terremoto, in un prefabbricato ripartirà l’attività amministrativa anche con i rinforzi giunti dalla Lombardia. Sembrano dettagli, mentre si piangono centinaia di morti, ma la vita quotidiana dei paesi deve essere salvaguardata. Il piano, per quanto riguarda Amatrice, prevede anche la riapertura delle scuole dell’obbligo in strutture prefabbricate, per consentire alle famiglie di restare ad Amatrice e, in qualche modo, tutelare il futuro prossimo della comunità.

Ma qui si arriva allo snodo più delicato di ciò che si sta preparando per gestire a breve e medio termine le vite di chi ha perso una casa. Ripartiamo da Amatrice, solo perché è la città che ha pagato il conto più drammatico a questa tragedia. Oggi - o comunque nel giro di pochi giorni - il sindaco Pirozzi, d’intesa con il presidente della Regione, Nicola Zingaretti che anche ieri era in paese e ha visitato una tendopoli, proporrà alla protezione civile una lista di aree di Amatrice che possono essere utilizzate per allestire le case di legno, «modello Trentino», come ha spiegato il primo cittadino, che è un modo per dire non vogliamo container. Lo stesso farà il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci. «Successivamente - ricorda Fabio Refrigeri, assessore regionale agli Enti locali e originario della provincia di Rieti - si verificherà, in tempi brevissimi, se queste aree hanno tutte le caratteristiche necessarie ad ospitare questi villaggi». L’identità delle diverse zone di Amatrice e delle frazioni colpite dal sisma sarà, per quanto possibile, rispettata. Bene, ma quanto tempo serve? Fabio Melilli, parlamentare del Pd ed ex presidente della Provincia di Rieti, sostiene che una mano può darla la Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione), perché se invece si procedesse a gare d’appalto i tempi si allungherebbero. 

IL FREDDO
C’è però un altro problema e si chiama autunno. Già ora, durante la notte, gli sfollati che dormono in tenda raccontano di avere avuto freddo, cosa succederà in ottobre, novembre, se ancora non saranno pronti i villaggi di legno? Questa è una domanda a cui dare una risposta urgentemente. Ad Accumoli si potrebbe provare a convincere la popolazione, in forma temporanea e mantenendola comunque unita, a spostarsi negli hotel del litorale marchigiano. Ad Amatrice è già in corso un censimento di hotel e appartamenti utilizzabili nel territorio compreso tra il paese e Rieti. Ma Pirozzi sta studiando una soluzione differente, che renda più semplice e confortevole l’accoglienza, andando comunque oltre al modello delle tende, per ora però vi sono solo ipotesi sul tappeto. Il piano però funzionerà solo se i tempi di realizzazione dei villaggi con case di legno saranno rispettati: dovessero trascorrere troppi mesi si rischierebbero gravi disagi per chi ha già sofferto moltissimo.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA