Terremoto ad Amatrice, muore per salvare il cane: ritrovati insieme sotto le macerie

Terremoto ad Amatrice, muore per salvare il cane: ritrovati insieme sotto le macerie
di Moira Di Mario
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Agosto 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 12:42
Uniti per sempre in una fotografia, quella tenuta in grembo dalla mamma di Andrea Cossu durante il funerale a Pomezia. Una premonizione, quell'immagine: sono ritratti l'uno accanto all'altro Andrea e Charlie, morti nel sisma che ha distrutto Pescara del Tronto. Flash è il cucciolone di cocker accucciato sulla bara di Andrea, un amore che ha commosso il mondo.
IL FUNERALE
Il gigante buono, come molti chiamavano il falegname che il 3 settembre prossimo avrebbe compiuto 48 anni, era in vacanza nel paesino dell'ascolano insieme alla moglie Rita e a Flash, il figlio di Charlie, che fortunatamente si sono salvati.
«La notte del terremoto Andrea aveva sentito Charlie lamentarsi - racconta una conoscente della famiglia - è sceso nelo scantinato per andare a vedere cosa fosse successo, per capire se il cane stava bene e in quel momento è venuta giù la casa. Sono volati in cielo insieme».
EPILESSIA
Andrea adorava i suoi cani, ma era particolarmente legato a Charlie, quasi 4 anni, che soffriva di epilessia. Forse per questo quando ha sentito il cockerino guaire ha pensato a una delle sue crisi. E' andato da lui per soccorerlo, per stargli vicino, per coccolarlo, come faceva senza sosta quando il cane si sentiva male. Aveva sempre con lui le medicine «perché le crisi possono venirgli all'improvviso e devo essere pronto a intervenire», raccontava ai proprietari di cani al Selva dei Pini, il parco di Pomezia ritrovo dei pelosoni.
E la notte tra il 23 e il 24 agosto Andrea è corso dal suo fedele amico per rincuorarlo, per sussurrargli di non avere paura e mentre Charlie scondinzolava e forse gli dava anche la zampa, i due sono stati travolti dal crollo. Poco più in là Rita portava al sicuro Flash che l'imprenditore aveva già salvato più di un anno fa, da cucciolotto. Salvato dalla vita di strada, non da un terremoto.
«L'ho riportato a casa - raccontava Andrea al parco - perché la persona che prima l'aveva voluto a tutti i costi, non se ne occupava. Non potevo lasciarglielo. Ero davvero arrabbiato e in pena per lui».
PADRE E FIGLIO
Charlie e Flash, padre e figlio, hanno vissuto felici insieme per più di un anno, vicini al loro proprietario in azienda, accompagnandolo qualche volta alle gare di tiro a volo in giro per l'Italia. A casa rimanevano la moglie e il cane da caccia. La coppia non aveva figli e quando andavano in vacanza portavano sempre con loro i due cocker. Andrea, Charlie e Flash erano inseparabili.
Ad Ascoli, nella camera ardente, Flash si è sdraiato accanto al feretro del suo proprietario e a Pomezia durante i funerali, accompagnato da Rita, si è avvicinato alla bara, è salito con le zampette, l'ha baciata mentre non smetteva di scodinzolare. Un addio struggente, pieno di amore come solo i cani sanno dimostrare. Un addio non solo ad Andrea, ma anche al suo papà Charlie.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA