Terremoto, perché questa volta non ci sono state vittime

(Foto di Davide Fracassi/Ag.Toiati)
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Venerdì 28 Ottobre 2016, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 16:25

I MATERIALI
La presenza del calcare nella calce
C'è anche una ragione geologica dietro il livello di danno piuttosto contenuto. La spiega il geologo Antonio Moretti: «Le case di Amatrice sono state costruite in una zona non calcarea e senza calcare non si poteva fare la calce. Nella zona nord di quel tratto di Appennino, invece, così come all'Aquila, c'è presenza di calcare che è stato utilizzato per impastare una buona calce. Le abitazioni, quindi, sono di certo più robuste».

DOPPIA SCOSSA
Onda "premonitrice", un ruolo decisivo
La scossa delle 19,11, di magnitudo 5.4, ha avuto l'effetto benefico di mettere in allerta la popolazione. Pur essendo un sisma di medio-alta intensità, non ha provocato crolli integrali e, di conseguenza, feriti. Questo ha permesso alla quasi totalità della popolazione di mettersi al riparo all'esterno delle abitazioni. Quella della coppia sismica è una tipicità dei terremoti appenninici.

LA RISTRUTTURAZIONE
Gli interventi dopo i crolli del '97
La zona colpita dal violento sisma è più o meno la stessa del 1997. Anche allora, il 26 settembre, ci fu una doppia scossa: 5.8 e 6.1, con crolli e vittime. Secondo il geologo dell’Università dell’Aquila, Antonio Moretti, la ricostruzione delle abitazioni in quella circostanza ha contribuito, oggi, ad alleviare i danni: «Le case erano state ristrutturate già nel sisma della Valnerina del 1979 e poi ancora nel 1997».

L'ORA DELL'EVENTO
Di notte i rischi sono più alti
Ad agevolare ulteriormente le cose è stato l’orario. La prima scossa, di magnitudo 5.4, si è registrata alle 19,11. Ovvero non ancora al momento della cena. E’ per questo che molte persone si trovavano ancora per strada o all’interno di locali da cui è stato semplice uscire. Dopo le 21 è arrivato il sisma più forte, di magnitudo 5.9, con la gran parte delle persone già al riparo. All’Aquila e Amatrice le scosse più violente si sono verificate nel cuore della notte

POCHI ABITANTI
La scarsa densità delle zone colpite
La zona colpita dal doppio sisma è scarsamente abitata. Almeno nelle località più prossime all'epicentro: Castelsantangelo sul Nera (310 abitanti), Ussita (420), Visso (1.180), Preci (757), Bolognola (161), Norcia (4.915), Acquacanina (122). La città più grande e più vicina all'epicentro è Foligno, oltre 56 mila abitanti a una distanza di 35 chilometri: in quest'area non si sono registrati danni. Discorso diverso per Camerino.

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