Terremoto Ischia, Boschi: «Si rischia una doppietta sismica, vanno prese tutte le contromisure»

Terremoto Ischia, Boschi: «Si rischia una doppietta sismica, vanno prese tutte le contromisure»
di Francesco Lo Dico
2 Minuti di Lettura
Martedì 22 Agosto 2017, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 18:54
«A giudicare dalle immagini drammatiche che provengono dall'isola, penso che ci sia stata una sottovalutazione della magnitudo del sisma. Non è possibile che una scossa valutata in 3.6 faccia tutti questi danni, probabilmente si dovrà rivalutare tutto. Qui le cose sono due: o gli edifici di Ischia sono davvero di cartapesta, oppure siamo in presenza di una scossa con una magnitudo vicina al 4.5». Incollato alla tv, mentre le immagini mostrano porzioni di edifici crollati e tetti sventrati, il sismologo Enzo Boschi non riesce a farsi persuaso di quanto vede scorrere sullo schermo di casa.

Professore, un terremoto di magnitudo 3.6 è in grado di fare danni simili a quelli cui stiamo assistendo?
«Riesce difficile credere che un terremoto magnitudo 3.6 con profondità stimata a dieci chilometri possa fare danni simili. È vero che bisogna prendere in considerazione la qualità degli edifici colpiti, ma c'è solitamente una correlazione piuttosto pragmatica tra la forza di una scossa e gli effetti che essa produce. E in questo caso i danni patiti mi paiono eccedenti rispetto ad altri eventi sismici di portata assimilabile. I miei dubbi sono in parte confermati dall'Osservatorio vesuviano, che in effetti valuta la scossa in una magnitudo 4.0 e ne colloca la profondità a 5 chilometri. E poi anche dal sito dell'Emsc, l'ente sismologico francese che monitora i terremoti in tempo reale, che riporta una magnitudo stimata in 4.5».

Sono numeri preoccupanti. È possibile ipotizzare che siamo in presenza di un nuovo sciame sismico che possa produrre ulteriori scosse?
«La prassi ci insegna che in Italia le scosse avvengono spesso a coppie. Per ragioni di prudenza, è pertanto necessario adottare tutte le misure di sicurezza del caso e mettere al riparo da pericoli turisti e abitanti. Sono certo che la Protezione civile è ben informata di tutti i pericoli del caso e di come prevenirli».

Sta dicendo che è probabilmente in arrivo una nuova scossa?
«Non è possibile fare affermazioni del genere in campo sismologico, dove nulla può essere previsto. Mi limito a segnalare che in base a dati empirici, è spesso ricorrente nel nostro Paese quel fenomeno che in gergo si chiama doppietta sismica: due scosse ravvicinate, l'una a poca distanza dall'altra».

Dobbiamo quindi aspettarci nuove scosse?
«Per rispondere in modo meno aleatorio, dovremo aspettare domani, i prossimi quindici giorni, e in ogni caso fino a un mese da questo primo evento».