Durante quella notte di terrore vennero registrate diverse scosse nella zona norcina e in quella reatina: tra queste, molte superarono i 4 gradi. Alle ore 4.33 la terra tornò a tremare prepotentemente con una scossa di 5.4 gradi registrata nei pressi di Norcia, in provincia di Perugia. Il sisma e le repliche furono avvertite distintamente a Roma, ma furono sentite anche a Pescara, Napoli, Foggia, Campobasso, Benevento, Ancona, Firenze, fino a essere sentite anche dagli abitanti di Trento, Bolzano e Gorizia. Sotto le macerie morirono 299 persone.
La paura tornò il 26 ottobre: alle 19.11 una nuova forte scossa di magnitudo 5.4 venne registrata
nel Comune di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata. Nella stessa sera. alle ore 21.18, la terra tremò ancora con epicentro nel Comune di Ussita. Le due scosse provocarono innumerevoli crolli e diversi feriti lievi. A Tolentino un anziano morì per un infarto. Appena quattro giorni dopo il Centro Italia venne di nuovo colpito da un'altra forte scossa di magnitudo 6.5 percepita in gran parte della penisola e, addirittura, in Austria e sulle coste Balcaniche: era dal sisma dell'Irpinia del 1980 che non si registrava una scossa di terremoto così forte. Il sisma si originò a 10 chilometri di profondità con epicentro in provincia di Perugia tra i paesi di Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera. Da quel momento la terra non ha più smesso di tremare: da quell'evento si sono registrate scosse di assestamento di magnitudo comprese tra 3.5 e 4.8.
Ingenti i danni al patrimonio artistico: a Norcia crollarono la basilica di San Benedetto e la concattedrale di Santa Maria Argentea. Quasi completamente rasa al suolo Castelluccio di Norcia, dove crollò il 60% delle case. E adesso torna la paura.
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