Terremoto, l'Avis di Rieti: serve sangue di tutti i gruppi

Terremoto, l'Avis di Rieti: serve sangue di tutti i gruppi
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:03

«A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all'ospedale 'De Lellis' di Rieti. Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti». È quanto pubblicato sulla pagina Facebook dell'Avis provinciale di Rieti dopo il forte sisma che ha colpito nella notte il centro Italia.

«La Direzione Regionale Sanità del Lazio ha disposto l'apertura straordinaria dei centri trasfusionali di Roma e Rieti, per far fronte all'esigenza di sangue per l'evento sismico. Chi è in possesso dei requisiti per donare il sangue è invitato a recarsi in uno dei centri indicati sul sito www.salutelazio.it/salutelazio/donare-il-sangue che saranno aperti in via straordinaria, senza limiti di orario, in particolar modo quello dell'ospedale San Camillo de Lellis, in viale J.F. Kennedy, 1 a Rieti. Già ora sono più di 100 i donatori in fila presso la struttura reatina». Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

«È stata disposta anche l'attenuazione delle attività chirurgiche non urgenti programmate per poter mettere a disposizione dell'emergenza le sale operatorie e le terapie intensive, negli ospedali Dea di II e di I livello predisposti per l'attività di elisoccorso: Policlinico Umberto I, Policlinico Tor Vergata, Sant'Andrea, Policlinico Gemelli, San Filippo Neri, Sant'Eugenio, San Camillo di Roma - prosegue -. Inoltre è stata richiesta disponibilità anche, in seconda battuta, agli ospedali Spaziani di Frosinone, Belcolle di Viterbo e il Santa Maria Goretti di Latina». «Si sta predisponendo, inoltre, presso la Asl di Rieti un'équipe regionale di psichiatri e psicologi per garantire il supporto alle persone più fragili e agli anziani», conclude.

Il sistema del sangue sta reggendo dopo il sisma di questa notte e a livello locale non ci sono carenze di sangue, non c'è un'emergenza. In caso di necessità, però, in un sistema di aiuto reciproco, le scorte sono pronte per muoversi dalle altre regioni, spiega all'agenzia Ansa il direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Liumbruno. Questa mattina l'Avis di Rieti aveva invitato a donare sangue di tutti i gruppi. Molti i donatori che si sono presentati nei centri di raccolta sangue per aderire all'appello.

«Abbiamo un'organizzazione tale che consente di gestire le maxi-emergenze. A livello locale non abbiamo carenze di sangue - spiega Liumbruno - c'è un piano della gestione delle maxi emergenze che è stato varato proprio all'inizio dell'estate con un accordo di conferenza stato-regioni e questo piano prevede proprio che ogni regione abbia disponibile una scorta per la gestione delle maxi-emergenze e queste scorte che sono diffuse sul territorio nazionale vengono movimentate in caso di necessità localizzata in una regione che non riesca a sopperire al proprio fabbisogno». «In questo momento le scorte locali sono in grado di gestire le necessità di sangue in ogni sede dove
afferiscono le persone ferite - aggiunge - il messaggio principale è che la donazione volontaria ma organizzata consente di mantenere questo sistema delle scorte che servono anche per le maxi emergenze».

«Sappiamo di una mobilitazione per donare il sangue, anche anche se non c'è effettivo bisogno in questo momento - prosegue - quando ci sono questi eventi c'è un'ondata di solidarietà positiva, come accaduto nello scontro tra treni in Puglia, però poi di fatto anche in quel caso di fatto non ci fu alcun bisogno di movimentare sangue da altri regioni e c'è stato poi un iper - afflusso. È importante che chi vuole andare a donare contatti la sede locale del volontariato perché loro hanno il polso della situazione, sanno dire ai donatori se è meglio che vengano un giorno oppure un altro e se è meglio che donino un tipo di emocomponente sulla base delle necessità del momento».

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