Terremoto, Amatrice, il sisma scoperchia anche i loculi: cimiteri chiusi il giorno dei morti

Terremoto, Amatrice, il sisma scoperchia anche i loculi: cimiteri chiusi il giorno dei morti
di Raffaella Troili
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Lunedì 31 Ottobre 2016, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 20:00
dal nostro inviato
AMATRICE - Divieto di accesso ai cimiteri. Non ci sarà una commemorazione dei defunti, non si potranno salutare i propri cari, l'ordinanza del Comune di Amatrice parla chiaro. E dopo la scossa di ieri mattina non ci sono più dubbi, quel che era ancora in piedi è crollato, le forze dell'ordine bloccano di fatto ogni accesso. Nastri, transenne e l'appello del sindaco: non serve gente, evitiamo problemi sulle strade, i venti cimiteri comunali sono interdetti. Da quello che porta il nome di quel che resta del paese a quello di Cornillo nuovo, Preta, Collemoresco, Pasciano, Retrosi, Sommati, Cascello, Patarico, Casali, Configno, Nommisci, Roccapassa, San Tommaso, Santa Giusta, San Benedetto, Pinaco-Arafranca, Scai. Pericolosità estrema anche per l'accesso alle strade interne all'abitato che conducono al cimitero per quelli di Sant'Angelo e Ss.Lorenzo e Flaviano. Inagibili.
Lo erano, l'ordinanza è stata firmata all'indomani del terremoto del 26 ottobre, e lo sono ancor più da ieri. Meglio stare alla larga, non è il caso di avvicinarsi ad Amatrice tanto non si entra.
SALVAGUARDARE LA VITA
Le disposizioni sono chiare. «Nel massimo rispetto per il culto e la commemorazione dei defunti, occorre salvaguardare la vita e l'incolumità dei cittadini» anche se «in occasione della ricorrenza molto cittadini vorranno visitare i cimiteri comunali anche tenendo conto della recente tragedia che ha colpito il Comune di Amatrice».
DISPERAZIONE
Ma non se ne duole più di tanto, il parroco di Amatrice, don Savino: «I cimiteri sono stati tutti massacrati, non se ne parla proprio, non si può entrare, il Vangelo dice i morti seppelliscano i loro morti, qui bisogna pensare ai vivi, l'ha visti i volti della gente? L'ha visto, c'è solo il senso della disperazione. Una funzione religiosa? Attualmente chi lo può sapere: nella tenda chiesa non possiamo accedere: la gru che sta a fianco alla tenda chiesa è pericolante, stamattina si è spostata la piattaforma di mezzo metro dall'asse ed è recintata. Chi si azzarda a entrare? Così si fanno altri morti. Mi sono affacciato al cimitero da lontano ho visto che ci sono stati altri crolli e non penso che ci faranno entrare. Insomma, se non piove si potrebbe ipotizzare di celebrare una messa nella mensa ma è tutto campato in aria, ripeto i cimiteri sono massacrati, non se ne parla proprio, non si può entrare. Qui bisogna pensare ai vivi, non siamo in tempo di pace, qui non sappiamo neanche se domani mattina ci siamo ancora». Anche don Savino non sa dove andare a dormire, anche per lui ogni mattina è un nuovo giorno tutto in salita.
INGRESSI CROLLATI
Il vice prefetto aggiunto in missione alla prefettura di Rieti, Giovanni Todini, conferma: «Molti ingressi dei cimiteri sono crollati, non si ravvisano le condizioni di sicurezza. La situazione è di tale emergenza che, d'accordo con tutte le componenti del coordinamento cooperativo intercomunale si è deciso di non aggiungere morti su morti».
Intanto crollano ponti, nuove strade sono interdette, i nervi stanno saltando. «Sono salvi solo perché le case erano state evacuate» lo dicono i vigili che hanno salvato chi non riusciva a uscire di casa, gli agenti di polizia, i volontari, lo sanno tutti. Non c'è più la torre civica, è crollato un altro pezzo della chiesa di S.Agostino.
Il sindaco Sergio Pirozzi ieri al megafono in sala mensa ha raccomandato: «Non fate gli eroi, il mostro ancora c'è e chi ha paura vada negli alberghi al mare, a San Benedetto, stasera e pure le altre. Almeno fino a quando non saranno state effettuate le verifiche anche sulle palazzine di tipo A, quelle che erano considerate agibili. Ho chiesto al premier Renzi di dare a noi sindaci più squadre di tecnici perché attualmente c'è il blocco delle assunzioni e noi ne abbiamo una sola: ce ne servono almeno sette e otto perché quell'unica si occupa solo della viabilità e le verifiche alle lesioni degli edificio vanno a rilento. Così potremo sapere in tempi celeri quali edifici abbattere, quali da puntellare, altrimenti qui si rischiano altre vittime fra i cittadini e si mettono a rischio gli stessi soccorritori. I cittadini hanno paura, oggi abbiamo altri tre feriti per fortuna non gravi, sono caduti a terra mentre scappavano dalle abitazioni. Non facciamo più entrare neanche i romani che arrivano».
APOCALISSE
Non ci sono vittime né feriti a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ma a dramma si è aggiunto dramma, al panico per i nuovi crolli, l'orrore. L'ultima terribile scossa ha spaccato i loculi del cimitero e le bare sono uscite fuori. «Una scena indescrivibile - ha raccontato sconfortato il sindaco Mauro Falcucci - apocalittica. Sta andando giù tutto, macerie ovunque, le bare che escono, la montagna spaccata. Sembra un bombardamento. Non si può vivere così. Abbiamo mandato via tutti, che stavano là a morire?»