Amatrice, due corpi non sono stati reclamati: un uomo e una donna rischiano sepoltura anonima

Amatrice, due corpi non sono stati reclamati: un uomo e una donna rischiano sepoltura anonima
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Venerdì 2 Settembre 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:34

dal nostro inviato
RIETI Non hanno nome né età. Persino le caratteristiche somatiche generali e il colore della pelle sono impossibili da indovinare. Si sa solo che sono un uomo e una donna e che dal giorno del terremoto nessuno è venuto a reclamare i loro corpi. Sono loro le ultime due vittime senza nome che aspettano di essere riconosciute ma che, a questo punto, potrebbero finire seppellite senza generalità.

LA RICERCA
Dopo che i vigili del fuoco li hanno estratti dalle macerie di Amatrice, i carabinieri del comando provinciale hanno cominciato a cercare qualcuno che li reclamasse. A chiedere nel paese ormai dilaniato dal terremoto, chi potesse conoscerli. E invece, passano i giorni ma nessuno si presenta a reclamare i loro corpi. Tanto che per identificarli ora gli uomini dell'Arma stanno pensando di avviare degli accertamenti sul dna e sulle impronte digitali per vedere se qualche loro traccia sia già finita, in passato, in un archivio pubblico. Potrebbe essere una ricerca molto difficile: se fossero turisti arrivati ad Amatrice solo cercando la sagra dell'Amatriciana, rintracciare la loro identità potrebbe essere quasi impossibile. Nella piccola cittadina, poi, viveva un certo numero di rifugiati afghani ospiti di una cooperativa, e alcuni immigrati arrivati da paesi dell'est Europa. Anche in questo caso è possibile che ci vogliano mesi perché qualcuno si presenti a reclamare i loro corpi.
In ogni caso i vigili del fuoco non vogliono interrompere le ricerche dei dispersi. «E' possibile che sotto le macerie ci sia ancora qualcuno» dice un dirigente dei vigili del fuoco reatini che continuano a lavorare ad Amatrice, spostando macerie dove possibile e isolando le zone ancora pericolanti. Il numero ipotetico, basato su voci sentite tra gli sfollati, tra chi è scampato alla tragedia per miracolo, è che là sotto ci siano ancora una decina di persone, forse meno.
Nessuno l'ha ancora detto ufficialmente, ma queste ricerche sono destinate ad interrompersi nei prossimi giorni. Per ora, spiegano i Carabinieri, il limite è dato dall'andamento della messa in sicurezza della cittadina.

IL DISPERSO
Finché si continua a scavare, finché la città non sarà stata completamente isolata e tutti i muri che rischiano di cadere ancorati al suolo, ci sarà spazio per continuare a cercare i corpi. Poi, fatalmente, bisognerà fermarsi. La ricerca dei dispersi, però, si basa più su voci che su notizie certe. L'unico nome che manca con certezza all'appello, al momento, è quello di un cittadino afghano che potrebbe essere finito nelle macerie della casa vicino all'ospedale di Amatrice. La casa è crollata e scivolata lungo il dirupo. Ancora ieri sera, i vigili del fuoco stavano lavorando con la gru per alleggerire la struttura. In un secondo momento i Saf si caleranno dall'alto per effettuare le ricerche. L'altra zona da setacciare è quella dell'Hotel Roma, collassato su se stesso con almeno 6 ospiti all'interno, deceduti. Non ci sono segnalazioni specifiche ma il crollo è stato così devastante da convincere i vigili del fuoco che lì sotto ci sia ancora qualcuno.
Sara Menafra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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