Livorno finisce sott'acqua, 6 morti per il nubifragio

La casa di Livorno in cui è avvenuta la tragedia
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Domenica 10 Settembre 2017, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 14:06

Morte e devastazione arrivano ancora una volta da quello che qualcuno si ostina a chiamare un fenomeno "straordinario" ma che sempre più sempre spesso entra nell'ordinario, in Italia come nel resto del mondo. Oggi a pagare il prezzo più pesante è Livorno, dove un vero nubifragio è arrivato nella tarda serata di ieri e per oltre quattro ore ha rovesciato pioggia torrenziale. Sei i morti accertati e due ancora i dispersi, per i quali più passano le ore meno speranze di salvezza ci sono.
 

 

Le strade del centro della città, intorno alle 2 della notte scorsa, erano piccoli torrenti mentre nei quartieri più a sud, all'Ardenza, a Montenero e a Collinaia, la gente bloccata nelle case iniziava a chiamare i numeri di soccorso e a salire ai piani alti. Per i vigili del fuoco è iniziata in quel momento un'altra difficile giornata. I danni più gravi sono arrivati dalla piena che ha fatto tracimare tre torrenti 'tombatì per gran parte del loro corso in città ormai da decenni e che anche in passato avevano dato qualche problema, ma non di queste dimensioni. Frane, strade interrotte, ponti crollati e caos in tutta Livorno, dove anche la stazione centrale è rimasta sott'acqua. Nei tre quartieri più colpiti le scene sono state le stesse di sempre, episodi sui quali lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi invita la politica a riflettere: «Questa ennesima calamità provocata da straordinario maltempo dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione, seria e approfondita, sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere efficacemente il nostro territorio».

Cose sulle quali anche la procura di Livorno indagherà: il procuratore Ettore Squillace Greco ha annunciato l'apertura di un fascicolo, per il momento senza indagati, sulla tragedia. Le vittime sono un bambino, i genitori e il nonno che prima di venire a sua volta travolto è riuscito a salvare la nipotina. Si tratta di Simone Ramacciotti di 37 anni, la moglie Glenda Garzelli, 36, il piccolo Filippo di 4 anni e il nonno Roberto Ramacciotti, 65 anni. Il corpo di un 64enne, Roberto Vestuti, è stato invece trovato a Montenero, dove piazza delle Carrozze ha cambiato volto: auto e motorini sono entrati nei negozi e negli scantinati mentre anche la locale sede della Misericordia si è vista portare via 4 ambulanze e altri mezzi dalla furia delle acque. La sesta vittima accertata è un 70enne, Raimondo Frattali, travolto dalle acque del Rio Ardenza mentre cercava di mettere in salvo la sua auto. Una settima vittima viene collegata al nubifragio, ma in realtà un uomo è morto sull'Aurelia in un frontale tra due auto avvenuto nella notte. Il sindaco Filippo Nogarin (M5S) fin dalla mattinata ha tenuto a sottolineare che dalla Regione ieri era arrivato un allerta arancione, «non rosso come per la Liguria», e che per questo non aveva dato nessun allerta alla popolazione, come invece aveva fatto il suo collega nella vicina Pisa dove ieri sera si era abbattuta una tromba d'aria che ha fatto danni sul litorale e causato due feriti leggeri.

Polemiche inutili, in questo momento, come ricorda anche il governatore Enrico Rossi, che alle 14 è arrivato per un vertice nella sala operativa provinciale, annunciando che domani la Regione chiederà lo stato d'emergenza al Governo e annuncia i primi 3 milioni di euro per gli interventi più urgenti. Da Roma arrivano parole di conforto per i livornesi dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, mentre domani il ministro dell'Ambiente Galletti sarà nella città toscana per un vertice in prefettura. Per tutto il giorno a Livorno si è lavorato senza aspettare gli aiuti per liberare le proprie case dall'acqua, per allestire insieme ai tanti volontari della protezione civile arrivati da molte altre città, gli alloggi di emergenza nel PalaModigliani di Livorno e nel Palasport di Collesalvetti. In serata, mentre tutti erano ancora a lavoro per aiutare i cittadini danneggiati, sui social qualcuno faceva girare messaggi allarmistici, come l'esondazione di altri torrenti. Fake news messe in giro da chi, fanno notare alla protezione civile, non ha niente da fare: «Noi dobbiamo lavorare per i cittadini senza rincorrere false notizie», anche perchè pure per la giornata di domani, l'allerta, resta "arancione".

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