Svizzera, valanga travolge e uccide due sciatori fuoripista

Svizzera, valanga travolge e uccide due sciatori fuoripista
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Sabato 16 Gennaio 2016, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 15:57


Non si ferma la scia di sangue sulle Alpi imbiancate dalle forti nevicate degli ultimi giorni. Dopo la tragedia di mercoledì scorso a Les Deux Alpes (Francia), oggi in Svizzera altri due freerider sono morti travolti da una valanga. Erano in fuoripista vicino al comprensorio di La Tzoumaz, nel Canton Vallese, insieme ad altri due compagni che sono riusciti a salvarsi. L'incidente è avvenuto nel giorno in cui - secondo quanto riportato dai media francesi - la procura di Grènoble ha indagato per omicidio colposo il professore di Lione che tre giorni fa avrebbe accompagnato i suoi studenti in una pista chiusa al pubblico nella Val d'Isère. Qui una slavina aveva travolto e ucciso un quattordicenne, una sedicenne e un ucraino che non era con la scolaresca. Il docente, di 47 anni, è ancora ricoverato in ospedale per i traumi subiti.

È un sabato di bel tempo a La Tzoumaz, dopo giorni di precipitazioni intense sulle Alpi al confine tra Francia, Svizzera e Italia. I quattro freerider ne approfittano per avventurarsi sulla neve fresca che ricopre i pendii della zona, non lontano dal noto comprensorio di Verbier. Gli appassionati la chiamano «powder», polvere: attraversarla per primi per loro è qualcosa di unico. Sono le 14.20 e stanno sciando in un bosco quando poco sopra, probabilmente appena dopo il loro passaggio, si apre una voragine nel manto bianco: una valanga larga 200 metri e lunga 250 scatena la sua forza distruttiva sul versante e per alcuni interminabili minuti fa sparire tutto. In due riescono a salvarsi, «sono incolumi», spiega all'ANSA Jean-Marie Bornet, portavoce della polizia cantonale del Vallese. Ma per l'altra coppia di sciatori non c'è stato nulla da fare: i medici hanno dichiarato il loro decesso sul posto.

L'identità delle due vittime non è ancora stata accertata ufficialmente, anche se Bornet dichiara che «non si tratta di italiani». Per scongiurare che sotto la neve vi fossero altre vittime i soccorritori sono stati impegnati nelle ricerche fino alle 18: sul posto sono intervenuti gli elicotteri di Air Zermatt e Air Glacier, le guide alpine e le unità cinofile. Oggi il pericolo valanghe nella zona era «marcato» (indice 3 su una scala di 5 punti) secondo l'ultimo bollettino dell'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe svizzero. Lo stesso grado di pericolo che, secondo il bollettino Aineva, si trova in buona parte della Alpi italiane sulle zone di confine. Nonostante le precipitazioni limitate, in questi giorni l'azione del forte vento freddo sta creando nuovi accumuli di neve, sovraccaricando i precedenti e creando instabilità sui versanti.

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