Ma la sorella della vittima ha notato che qualcosa non andava e che tutto fosse programmato, persino il matrimonio. «Noi della famiglia non sapevano che si sarebbe sposato, è avvenuto tutto molto in fretta» accusa Angela Perrone, sorella del 24enne ucciso, che aveva una bambina di quattro anni figlia della compagna precedente.
Al capezzale del ragazzo, morto dopo cinque giorni di coma, secondo la sorella non fu versata alcuna lacrima. Un particolare non da poco, messo insieme alla polizza da Vito D’Addabbo (il pregiudicato arrestato) per la Fiat Punto, auto con la quale un paio di giorni dopo avrebbe investito il ragazzo.
«Quando abbiamo saputo che alla guida dell’auto c’era D’Addabbo abbiamo pensato che c’era qualcosa di strano», racconta ancora la sorella. «Abbiamo chiesto spiegazioni alla suocera ma lei diceva di non sapere nulla».
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