a Procura generale di Milano, da parte sua, ha già chiesto di acquisire i risultati delle indagini, demandate a Brescia, su eventuali falle nel sistema di sicurezza del tribunale milanese. Se si passano in rassegna le modalità di accesso ai diversi tribunali italiani, ci si rende conto che in molti casi per magistrati e avvocati non c'è il metal detector, basta il tesserino; in altri, anche le borse passano attraverso uno scanner. Dopo ieri, in alcune città sono scattate procedure più rigide o si pensa a nuove iniziative, come a Bari dove opereranno anche i carabinieri in congedo.
Trovare procedure standard è forse impossibile, perchè a fare la differenza sono anche le dimensioni delle strutture, vere e proprie «cittadelle» in centri come Roma o Milano. Ma la domanda di sicurezza che arriva dagli operatori è alta. L'Anm parla di «falle gravi» e auspica «una discussione nei palazzi di giustizia di tutta Italia».
L'Organizzazione unitaria dell'avvocatura chiede che gli avvocati siano considerati alla stregua delle toghe e vuole un incontro urgente con Orlando. Un appello arriva anche da Palermo, dove pure si sta studiando da qualche mese un intervento di protezione delle strutture; ma la volontà di adottare misure più incisive di controllo «ha incontrato ostacoli», afferma il procuratore generale Roberto Scarpinato, così come la richiesta di sistemare telecamere nel palazzo di fronte al tribunale.
Una risposta, quindi, è necessaria. La riunione di giovedì servirà per fare un primo punto, anche in vista di una scadenza, quella di settembre, quando le spese per il funzionamento degli uffici giudiziari saranno centralizzate e passeranno dai Comuni al ministero. L'utilizzo, come avviene anche a Milano, di guardie giurate e società private per il controllo agli ingressi dei tribunali, che dopo ieri ha fatto discutere, non sembra in discussione.
Certo, se confermata, la circostanza che Claudio Giardiello, l'uomo che ha sparato e ucciso, non avesse con sè alcun tesserino quando è stato bloccato, potrebbe pesare nella valutazione delle responsabilità, in particolare se risultasse che l'assassino è entrato armato dal varco privo di metal detector riservato a pm e legali senza esibire tesserino e quindi senza un controllo di riconoscimento.
Spetterà alle indagini fare chiarezza.
Ma sull'accaduto riferirà a breve anche il governo: quasi certamente lo farà lo stesso Orlando e al momento la data in agenda, ancora da confermare, è quella di mercoledì prossimo.
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