Staminali a Brescia, gli Spedali civili sospendono i trattamenti

Staminali a Brescia, gli Spedali civili sospendono i trattamenti
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Mercoledì 2 Aprile 2014, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 16:53
Stop totale al metodo Stamina. I medici degli Spedali Civili di Brescia hanno infatti deciso di interrompere fino a data da definirsi la somministrazione del trattamento. L'annuncio arriva dal commissario straordinario dell'azienda ospedaliera, Ezio Belleri, che in audizione in Senato ha spiegato che la decisione dei clinici è motivata dalla volontà di attendere il parere del nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della salute e che dovrà pronunciarsi in merito al protocollo messo a punto dal presidente della Fondazione Stamina, Davide Vannoni. Una decisione, quella dei medici, che potrebbe dare il via, come affermato dallo stesso Belleri, ad una nuova ondata di ricorsi da parte dei pazienti, mentre Vannoni definisce l'annuncio «inapplicabile» e «contro la legge ed i giudici».



«Sono a conoscenza del problema, devo leggere le motivazioni ma posso dire che il Comitato scientifico si è insediato e che le due cose non sono collegate», ha invece commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In commissione Sanità, Belleri ha annunciato la decisione dei medici spiegando come «in questo momento la somministrazione del trattamento è sospesa perchè l'unica biologa di Stamina è assente per motivi personali», ma «ieri sera i medici degli Spedali - ha detto - mi hanno consegnato una lettera», nella quale affermano che «avendo appreso che il ministero della Salute ha firmato il decreto di nomina del nuovo Comitato, 'riteniamo doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che la commissione si pronuncì».



Una situazione dinanzi alla quale Belleri ha dichiarato una «forte preoccupazione», perchè «i 34 pazienti in trattamento non accetteranno tale decisione e daranno battaglia all'azienda nelle aule dei tribunali. Non so dove tale decisione ci porterà». Ma preoccupazione è stata espressa dal commissario anche per i medici di Brescia, «più volte minacciati di essere chiamati in giudizio per omicidio colposo o omissione d'atti d'ufficio». Attualmente, ha aggiunto, i pazienti in lista di attesa sono 147 ed il numero dei ricorsi - che si teme ora possano ancora aumentare - è 'esplosò a 37 a 519 all'indomani del decreto Balduzzi. Resta ora l'interrogativo in merito a quale sarà il futuro dei pazienti in trattamento. In ogni caso si tratta di «uno stop di grandissimo coraggio dei medici di Brescia», ha commentato la presidente della commissione Sanità, Emilia De Biasi, la quale ha anche espresso rammarico per la decisione del direttore sanitario degli Spedali di non presentarsi oggi in audizione.



In commissione è stato ascoltato anche il presidente dell'Ordine dei medici di Brescia, Ottavio Di Stefano, il quale ha assicurato che «dove emergessero delle responsabilità deontologiche individuali, verranno avviate delle azioni». L'annuncio dello stop ai trattamenti ha suscitato l'immeditata e durissima reazione di Caterina Ceccuti, la mamma di Sofia, tra i bambini in cura con il metodo: «Gli Spedali di Brescia non possono sospendere le cure a chi le ha già cominciate. Lo dice la legge e lo dicono le sentenze dei giudici. Questa della sospensione dei trattamenti è una notizia inconsistente. Con questo atteggiamento gli Spedali stanno solo cercando di intorpidire le acque», ha affermato.








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