LA VERSIONE
Il marito, un tecnico informatico tedesco di 45 anni, ha sempre sostenuto che la moglie, casalinga e wedding planner, si sia allontanata volontariamente, durante la sosta a Genova, perché si sarebbe stancata della crociera: sarebbe rientrata da sola in Irlanda, dove vivevano, o forse in Cina dalla madre, così ha raccontato alla polizia. Finora, però, tutte le ricerche effettuate anche all'estero hanno dato esito negativo e le speranze di trovarla ancora in vita sembrano ormai scarse.
LA RICOSTRUZIONE
Gli investigatori della Polmare hanno cercato di ricostruire la vacanza della famiglia Belling e, anche nell'ultima sosta a Civitavecchia della Msc Magnifica, sono tornati a bordo per ulteriori accertamenti. A quanto pare, però, nessuno tra i dipendenti della Msc ha più notato la donna dopo la sosta di Genova, durante la quale anche altri passeggeri l'hanno vista scendere per un'escursione con la famiglia e poi, ancora, alla cena di gala. Da quel momento, più nulla: né della donna, né del voluminoso trolley, con cui era stata fotografata prima dell'imbarco, a Civitavecchia, davanti al Forte Michelangelo. Un particolare, questo, che ha fatto formulare l'ipotesi della valigia: Belling, dopo avere ucciso la moglie, di corporatura esile e alta appena un metro e 52, avrebbe potuto rinchiudercela e gettarla in mare. E potrebbe averlo fatto non dal balconcino della propria cabina (la numero 11.154 all'undicesimo piano della nave), probabilmente per non svegliare i due figli di 5 e 7 anni, ma dal ponte di poppa, distante poche decine di metri dal loro alloggio, magari in piena notte e approfittando del rumore dei motori, piuttosto forte in quel punto della nave. La trasmissione Chi l'ha visto ha proposto, in un filmato, l'esperimento con una donna dalla corporatura simile a quella di Li Yanglei, dimostrando che sarebbe potuta entrare, appunto, nel trolley.
(ha collaborato Cristina Gazzellini)