Ad accompagnare la bambina in ospedale era stata la nonna. Ai medici era stato detto che la piccola era caduta mentre giocava nel cortile dell'abitazione dove viveva con la madre ed i familiari del compagno, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini avrebbero confermato che la bimba sarebbe stata picchiata e che la madre non avrebbe portato la figlia in ospedale per paura di possibili azioni nei suoi confronti della magistratura.
L'altro episodio avvenne il 26 giugno scorso quando l'altra figlia di 17 mesi fu ricoverata d'urgenza sempre al pronto soccorso dell'ospedale di Partinico per lesioni plurime al capo - tra le quali fratture all'arcata dentale, tumefazioni, escoriazioni multiple - e morsi in svariate parti del corpo. La bambina fu trasferita d'urgenza presso l'ospedale «Di Cristina» a Palermo. Gli esami specialistici e gli accertamenti medico legali evidenziarono, oltre ai traumi, le «condizioni igienico-sanitarie scadenti», come emerso nei confronti della sorella più grande. Anche in questa occasione, la piccola è stata portata in ospedale da un altro componente del nucleo familiare. Secondo i militari sabato sera la madre ha percosso più volte la figlia, facendole sbattesse violentemente il viso sul pavimento e contro alcuni infissi dell'appartamento. Delle due bambine, la più piccola si trova nell'ospedale «Di Cristina» di Palermo. Le sue condizioni sono migliorate. La più grande è stata affidata temporaneamente alla nonna. Nella stessa inchiesta è indagata anche un'assistente sociale del Comune di Partinico che non avrebbe denunciato quanto avveniva in quella famiglia.
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