La ricerca arriva a meno di un mese da un altro studio secondo il quale almeno la metà delle macchie di sangue della Sindone sarebbe falsa e mentre Torino si prepara alla mini ostensione del lenzuolo - che la tradizione cristiana ritiene sia il sudario che ha avvolto Gesù Cristo - prevista il 10 agosto e riservata a 2.000 giovani. Grazie all'analisi della Sindone, fatta dai ricercatori durante l'Ostensione del 2015 con una tecnica ottica che serve a individuare la composizione dei materiali, è stato visto che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, un prodotto della degradazione dell'emoglobina fortemente ossidata e invecchiata, a «conferma che si tratta di sangue antico, come avevano dimostrato anche altre ricerche negli anni '80 che avevano individuato composti tipici del sangue come il siero e grandi quantità di bilirubina», ha detto all'ANSA Di Lazzaro. Il sangue è ricco di bilirubina, ha aggiunto «in due casi: nel caso di una persona malata di ittero e in quello di una persona percossa duramente, perché nel sangue di quest'ultima si rompono i globuli rossi e il fegato rilascia bilirubina».
Tenendo conto di questo, ha proseguito Di Lazzaro «il nostro obiettivo era, inoltre, capire perché il sangue presente sul telo è rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico e ossidato».
A questo scopo, i ricercatori hanno messo a punto un esperimento durato 4 anni che ha usato un sangue compatibile con quello presente sulla Sindone: «abbiamo usato il sangue di una persona malata di ittero, perché contiene grandi dosi di bilirubina». Dopo aver impregnato un telo di lino con questo sangue, i ricercatori hanno quindi irraggiato il telo con luce ultravioletta, compatibile con la luce del Sole, e hanno visto che «l'interazione tra raggi ultravioletti e bilirubina altera il colore delle macchie».
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