Sgominata gang di rapinatori: 9 arresti nel Nordest

Sgominata gang di rapinatori: 9 arresti nel Nordest
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Martedì 17 Gennaio 2017, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 08:11
Sgominata una banda di rapinatori che terrorizzava il Nordest. Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e rapine è l'accusa contestata a 9 persone arrestate, mentre una donna è destinataria della misura dell’ obbligo di dimora.

L’indagine ha consentito di disarticolare un importante sodalizio criminale caratterizzato da una struttura ben organizzata che operava in più province venete, costituito da più persone impiegate nella commissione dei furti e rapine, nonché da altre che ricoprivano funzioni di collegamento e logistiche.

L’indagine era iniziata nel 2015 grazie all’attenzione evidenziata dagli investigatori nei confronti di alcune rapine consumate nei confronti di sale slot, per lo più gestite da cittadini cinesi, che erano state commesse da alcuni soggetti che utilizzavano sempre la stessa metodologia per compiere i reati e che avevano manifestato una particolare determinazione e predisposizione alla violenza nei confronti delle vittime per assicurarsi il profitto delle rapine.

Le investigazioni hanno, inoltre, fatto emergere che i soggetti in argomento erano anche i responsabili di alcuni furti di autovettura e rapine in aree di servizio, tanto che, il 16 febbraio 2016, l’attività investigativa trova un primo e importante caposaldo con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone.

Nella circostanza, durante le perquisizioni eseguite in sede di esecuzione delle misure restrittive, gli operanti hanno rinvenuto importante materiale che ha consentito, non solo di addebitare agli arrestati ulteriori eventi criminosi, ma anche di individuare altri soggetti che intrattenevano stretti rapporti con loro e correi in seno ad una organizzazione criminale ben definita per vertici e funzioni demandate ai membri.

Le certosine attività di riscontro sugli indumenti recuperati con quelli indossati dagli autori che comparivano dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso registrate sul luogo dei vari reati in più province del Veneto, nonché l’attività tecnica eseguita sui telefoni cellulari recuperati e sequestrati nella menzionata circostanza, hanno consentito di delineare con precisione l’associazione per delinquere contestata.

Le indagini che si sono concluse dopo un anno di attività, hanno consentito di addebitare al sodalizio numerosi fatti reato, quali il possesso illecito di armi e relativo munizionamento, sia comuni da sparo che da guerra, considerato il fatto che oltre ad alcune pistole, i sodali avevano la disponibilità di un micidiale Kalashnikhov, il tutto rinvenuto e sequestrato.
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