Milano, aggressioni con l'acido: la corte «Alex portatore di ansia di purificazione»

Alex Boettcher e Martina Levato
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Venerdì 6 Ottobre 2017, 22:49 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 10:32
Alexander Boettcher, il broker milanese in carcere per una serie di aggressioni con l' acido avvenute alla fine del 2014, era il «regista e ideatore» di una associazione «il cui collante indubbiamente è apparso essere la patologica relazione (...) tra i tre partecipanti (...) in quanto portatore di un'ansia catartica nei confronti dell' amante», Martina Levato già condannata in secondo grado a 20 anni, «da raggiungersi attraverso l'eliminazione non fisica quanto dell'identità di tutti i soggetti che si erano sessualmente approcciati alla "sua" donna».

È un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 13 luglio la Corte d'Appello di Milano ha confermato i 23 anni di carcere inflitti nel marzo del 2016 per una serie di blitz con l' acido e che va a sommarsi ai 14 anni in secondo grado l'aggressione allo studente universitario Pietro Barbini. Per i giudici non si può parlare di «una coppia criminale» (Alex e Martina), ma di una «compagine associativa ben organizzata e strutturata» che aveva «lo scopo della purificazione della Levato con l'eliminazione dell'identità fisica degli ex partners».

Secondo la terza Corte d'Appello penale, Boettcher, «ispiratore delle aggressioni» non merita la concessione delle attenuanti generiche «a fronte dell'estrema gravità dei fatti contestati, connotati da peculiare violenza e distruttività, nonché - scrive il giudice estensore Jole Milanesi - della posizione apicale svolta nell'associazione a delinquere contestata e ritenuta, e dalla particolare intensità del dolo» dovuto al compimento di condotte «caratterizzate da insensibilità e superamento dei più elementari sentimenti di compassione e immedesimazione delle altrui sofferenze».
Inoltre le motivazioni sottolineano la «spaventosa gravità dei danni patiti dalle parti offese che non solo erano oggetto di aggressioni particolarmente cruente visto l'utilizzo di sostanze corrosive, ma dovevano sopportare numerosi interventi chirurgici, gravi danni permanenti sia fisici che psicologici per la perdita dei propri connotati fisiognomici». Lo scorso luglio la corte ha anche disposto di trasmettere gli atti al pm Marcello Musso, titolare dell'indagine sulla vicenda, affinchè apra, in base alle dichiarazioni rese da Martina, un nuovo fascicolo a carico del broker,già accusato di associazione per delinquere e lesioni gravissime, sul tentativo di evirazione di Antonio Margarito, una delle quattro parti lese alle quali Boettcher ha versato il risarcimento dei danni. Ora il round in Cassazione.
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