La faida di Scampia A fare notizia è anche il luogo della sparatoria: siamo nel cuore di quella che una volta era la roccaforte di uno dei clan protagonisti della sanguinosa faida di Scampia, quello dei Di Lauro, ed a poca distanza dalla storica abitazione del capo di quella cosca, il superboss Paolo.
Il raid I killer fanno irruzione nel circolo, affollato, sparando verso i due bersagli. Attimi di terrore nelle strade di Secondigliano ancora piene di persone per gli ultimi acquisti del Sabato Santo. Sull'episodio indagano i carabinieri. È presto per fare ipotesi, ma la modalità del duplice omicidio indica una probabile matrice di camorra. E dall'inizio dell'anno non sono mancati i segnali, inquietanti, di una nuova guerra tra clan. La lunga scia di cadaveri carbonizzati trovati nell'area a nord del capoluogo ha fatto riaccendere i riflettori sui contrasti interni alla malavita organizzata, che sarebbe scossa da uno scontro tra vecchi capi e nuove leve. Da sfondo, il business milionario del controllo delle attività illecite, in particolare del traffico di droga. Lo stesso movente che fece esplodere, anni fa, la lunghissima faida di Scampia.
Camorra I delitti avvenuti nel Napoletano da gennaio in poi (il doppio, nei primi tre mesi dell'anno, rispetto al 2013) sono stati al centro, il 12 marzo, di una serie di audizioni tenute in prefettura dalla Commissione parlamentare antimafia.
Ribadita, in quella sede, la massima attenzione verso ciò che sta avvenendo in città e nei comuni dell'area a nord. Il duplice omicidio aggiunge un elemento di preoccupazione in più per ciò che si sta muovendo nelle roccaforti della camorra.
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